Infornata di consulenti renziani a Palazzo Chigi. Arrivano altri 17 nuovi collaboratori. Molti lavoravano già col precedente Governo

Capita così che nell’ultimo aggiornamento dei collaboratori di palazzo Chigi, datato 5 maggio, spuntino altri 17 consulenti

Premiati dal Governo Renzi poco prima della sua caduta, propiziata dall’esito dell’ormai famoso referendum del 4 dicembre 2016, e adesso salvati da Paolo Gentiloni. L’attuale presidente del consiglio, quanto a elargizione di consulenze, non è certo meno “movimentista” del predecessore. Capita così che nell’ultimo aggiornamento dei collaboratori di palazzo Chigi, datato 5 maggio, spuntino altri 17 consulenti, tutti con contratti pubblicati sul sito a partire dallo scorso 26 aprile. Una buona parte di questi incarichi riguarda la Struttura di missione per la valorizzazione del patrimonio abitativo, la cosiddetta “Casa Italia”. Qui l’ultimo aggiornamento fornisce cinque nominativi, ovvero Francesco Curci, Daniela De Leo, Piercesare Secchi, Alessandro Balducci e Andrea Flori. Tutti imbarcati con decreto firmato da Gentiloni il 9 gennaio 2017 ma pubblicato solo adesso. E tutti con compensi che vanno dai 45 ai 60 mila euro lordi l’anno.

Il dettaglio – Approfondendo la lettura della griglia, però, si scopre che questi stessi collaboratori era già stati imbarcati dal Governo Renzi a novembre 2016, poco prima che l’ex premier si giocasse la sfida del referendum. Visto che incarichi di questo tipo hanno una durata legata alla vita del Governo, dopo il 4 dicembre i titolari erano rimasti improvvisamente sprovvisti delle relative consulenze. Che adesso sono state prontamente riesumate da Gentiloni, con decreti che di fatto replicano quelli adottati poco tempo prima da Renzi. Di sicuro “Casa Italia”, la cui funzione è indubbiamente importante in un Paese a rischio sismico, si sta confermando come una delle strutture più munifiche dal punto di vista della distribuzione degli incarichi. Tra gli ultimi segnalati, tra l’altro, c’è ne è uno appannaggio di Donatella Antonioli, che dal 13 dicembre del 2016 riveste l’incarico di portavoce del ministro della coesione Claudio De Vincenti. La sua nomina è stata formalizzata con un decreto dello stesso ministro datato 14 febbraio 2017, per un compenso annuo di 120 mila euro lordi (anche qui l’incarico è legato alla durata del mandato del medesimo ministro).

Gli altri – Tra le ultime pubblicazioni, inoltre, ci sono gli estremi del contratto di Chiara Maffini, che con provvedimento del primo febbraio del 2017 è stata confermata coordinatrice dell’ufficio stampa del Dipartimento per la Protezione civile a 79.445 euro lordi l’anno, con mandato in scadenza alla fine del 2017. Tra le curiosità è sicuramente degna di nota la consulenza gratuita assegnata all’ex ministro Fabrizio Barca dal dipartimento della funzione pubblica che rientra sotto l’egida della ministra della semplificazione Marianna Madia. Qui gli estremi temporali del provvedimento riportano la data del 10 marzo scorso. Il fatto certo è che la griglia delle consulenze assegnate da Palazzo Chigi è un maxielenco in continuo movimento. A dimostrazione del fatto che alcuni “risarcimenti” o “premi di fedeltà” passano proprio da qui.

Twitter: @SSansonetti