Il Palermo finisce in fuorigioco. Fallita la cessione agli americani, arriva pure la Guardia di finanza in sede e negli uffici di Zamparini

Fallita la cessione agli americani, arriva pure la Guardia di finanzanella sede del Palermo e e negli uffici e casa di Zamparini

Solo qualche mese fa sembrava si respirasse un’aria nuova in casa Palermo. Nonostante la retrocessione in serie B l’arrivo della nuova proprietà americana stava ricreando entusiasmo nel capoluogo siciliano. Cessione poi arenata e oggi la notizia delle perquisizioni della Guardia di finanza nell’ambito di un’inchiesta che ipotizza i reati di falso in bilancio, appropriazione indebita, riciclaggio e autoriciclaggio. Non è stata perquisita soltanto la sede della squadra di calcio, ma anche gli uffici del Gruppo Zamparini e la casa del presidente del Palermo, Maurizio Zamparini.

Gli acquirenti americani rispondevano al nome dell’ex Iena Paul Baccaglini che con il suo gruppo aveva offerto 20 milioni di euro per rilevare il Palermo. Offerta che è stata rifiutata nei giorni scorsi con Zamparini che ha spiegato: “La cifra offerta era pagabile in quattro rate da cinque milioni di euro l’anno. Il rifiuto è dovuto principalmente alla mancanza di sicurezza sul futuro di squadra e società. Non c’è alcuna notizia sull’ammontare dei capitali da investire nel club (per campagna acquisti e rafforzamento) né su quelli promessi sul contratto originale del 24 febbraio scorso per la costruzione di stadio ed impianti sportivi. Questi ultimi dati erano essenziali per la accettazione di qualsiasi offerta, poiché essenziali per il futuro della società”.

Una situazione complicata quella del Palermo che avrebbe un debito di almeno 40 milioni di euro. Come ricorda l’Ansa, proprio nei giorni scorsi Zamparini spiegava che”Una decina di questi milioni di debiti sono con Unicredit e Banca Nuova, una ventina con i procuratori e circa 6-7 milioni di contenzioso con l’Agenzia delle entrate”. Alcuni diq questi debiti sarebbero stati già rateizzati. Negli scorsi mesi Riscossione Sicilia aveva eseguito un pignoramento di 200 mila euro nei conti del Palermo, per vecchi debiti secondo Zamparini risalenti alla gestione Sensi.