Papa Francesco a Putin: occorre fermare le violenze in Siria

Il colloquio tra Papa Francesco e il presidente russo Vladimir Putin è durato 35 minuti, alla presenza di due interpreti. E’ seguito lo scambio di doni: Putin ha portato un’icona della famosa Madonna di Vladimiro e il Pontefice ha ricambiato con una mosaico raffigurante i giardini vaticani. Durante l’incontro c’è stato un momento in cui entrambi hanno baciato l’icona.

Il leader russo è giunto in Vaticano con oltre 45 minuti di ritardo, accompagnato dalla numerosa delegazione che sarà con lui al vertice intergovernativo tra Italia e Russia di martedì a Trieste, tra cui c’è il vicepremier e i ministri degli Esteri e della Difesa. Si tratta della quarta volta che Putin si reca in Vaticano. Nel 2000 ha incontrato Giovanni Paolo II, che ha rivisto nel 2003. Poi nel 2007 è stata la volta di Benedetto XVI.

Al centro dei colloqui tra il Papa e il presidente russo Vladimir Putin l’impegno per la pace in Siria. E’ quanto si apprende da padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, che definisce l’incontro “significativo, importante e caratterizzato dal tema della pace in Medioriente”. Si è poi fatto cenno alla situazione critica dei cristiani in alcune regioni del mondo, nonché alla difesa e alla promozione dei valori riguardanti la dignità della persona, e la tutela della vita umana e della famiglia.

Una cinquantina di persone, la maggior parte donne, ha manifestato fuori dall’albergo del centro di Roma dove alloggia Putin in favore delle Pussy Riot. Al grido di ‘In Siberia vacci tu’ e ‘Pussy Riot libere’, le manifestanti hanno sfilato intorno all’hotel seguite da un gruppo di agenti e da una camionetta della polizia.