Pazza idea allo Sviluppo Economico. Per il dopo Guidi l’ultima tentazione di Renzi è Mauro Moretti

Matteo Renzi si prepara a scegliere il successore di Federica Guidi al ministero dello Sviluppo economico. Ecco perché ora ragiona sulla carta Moretti

Pazza idea Mauro Moretti. “Questa volta non faccio favori, non guardo in faccia a nessuno”. Il Matteo Renzi che si prepara a scegliere il successore di Federica Guidi al ministero dello Sviluppo economico è particolarmente determinato. E allora, oltre al nome del viceministro Teresa Bellanova, prende quota il nome di Mauro Moretti, gran capo di Finmeccanica. Mentre calano bruscamente le azioni di Claudio De Vincenti, oggi sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e resta in partita Emma Marcegaglia. In arrivo, più la prossima settimana che oggi, anche una serie di nomine ai vertici dei servezi segreti e  delle forze di polizia.

Nelle ultime ore, le voci che filtrano dal Giglio magico renziano parlano di un premier che ricorda a tutti che la Guidi, che si sarebbe dimostrata di imprevista fragilità, lui all’inizio non la voleva. I maligni dicevano che gliel’avesse rifilata nientemeno che Silvio Berlusconi. Ma l’uomo sul quale Renzi puntava come ministro dello Sviluppo economico era Mauro  Moretti. Il manager fu poi comunque spostato in un posto delicatissimo come la guida di Finmeccanica, controllata dal Tesoro. E proprio in zona XX Settembre nascono le voci su Moretti successore della Guidi. Anche se a Palazzo Chigi valutano ovviamente con attenzione il rischio giudiziario, visto che l’ex ad di Fs è sotto processo per la strage ferroviaria di Viareggio.

LA CORSA L’altro nome, già circolato nei giorni scorsi, è quello della piddina Teresa Bellanova, 57 anni, sindacalista Cgil degli agrari pugliesi. Fa il viceministro da soli due mesi, ma è molto amata e sostenuta da tutta la dirigenza del ministero, che tifa per lei. Il che, al di là del curriculum poco “industriale”, non è però esattamente una carta a favore agli occhi di Palazzo Chigi. Renzi aveva pensato anche a Claudio De Vincenti, che come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ormai non tocca quasi più palla, ma ha paura che l’inchiesta di Potenza possa in qualche modo toccare anche lui. Ed è in partita anche  Emma Marcegaglia, presidente Eni portata in palma di mano da Renzi. Così, nell’incertezza, cresce anche la possibilità che il premier si tenga l’interim più del previsto.

STELLETTE – Sul fronte delle altre nomine, pare proprio che l’aspirante “Mister cyber crime”, Marco Carrai, si dovrà accontentare di un posto da consulente a 80mila  euro l’anno. Insomma, hanno vinto i servizi segreti. E a proposito di servizi, all’Aisi (il servizio interno) sembra ormai fatta per il generale dei carabinieri Mario Parente, mentre traballa un po’ la poltrona di Alberto Manenti, anche per le difficoltà incontrate in Libia e  in Egitto. Il capo del Dis, Giampiero Massolo, sarebbe invece vicino alla riconferma, anche se alla sua poltrona punta Francesco Paolo Tronca, commissario di Roma. Scelta praticamente fatta invece per la Guardia di Finanza, dove Renzi si sarebbe convinto a puntare tutto sul generale Giorgio Toschi.