Pistoia, minacce di Forza Nuova al prete che ha regalato ai migranti una giornata in piscina. Domenica non celebrerà da solo la messa

Niente messa per il prete che ha portato i migranti a fare il bagno in piscina. Questa la decisione del vescovo di Pistoia dopo le critiche di Forza Nuova

Per chi ha preso la decisione si tratta di una tutela, per altri di un commissariamento. L’annuncio del vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli, di inviare il suo vicario generale, don Patrizio Fabbri, alla celebrazione eucaristica di domenica a Vicofaro, per affiancare don Massimo Biancalani, finito nel mirino di Forza Nuova e della Lega per aver premiato con una giornata in piscina 15 migranti per il lavoro alla onlus “Gli amici di Francesco”, ha scatenato il putiferio.
Inizialmente dal post della curia si era percepita la volontà di sostituire don Massimo e non di affiancarlo, il che avrebbe rappresentato una resa a Forza Nuova e a tutti i detrattori. Perché la formazione di estrema destra, dopo la diffusione delle foto sui social dei giovani migranti in piscina, aveva annunciato la presenza in Chiesa in prima fila quasi a “voler controllare” la celebrazione. “Un’intimidazione”, secondo il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi.

La dura risposta – “Si vorrebbe profanare la SS.Eucaristia con l’assurda motivazione di andare a controllare l’operato di un prete”, ha scritto la diocesi di Pistoia sulla propria pagina Facebook, “addirittura mentre celebra un sacramento e facendo diventare la celebrazione eucaristica teatro di contese e di lotta. Richiamo tutti a considerare la gravità di ciò che si vorrebbe fare”. Il Vescovo ha poi chiarito che mandare il proprio Vicario “rappresenta un segno di solidarietà e vicinanza a don Massimo”.  E per ribadire con ancor più forza la posizione della Chiesa monsignor Tardelli ha spiegato: “Sull’operato di un prete, sul suo insegnamento e la sua azione pastorale, giudice è il vescovo, nessun altro può prendere il suo posto. Chi ha da fare critiche, le faccia sempre con carità cristiana direttamente al prete o al vescovo”. Cronache dell’accaduto riferiscono che queste parole possano essere dirette oltre che alle forze politiche anche al parroco stesso che sarebbe stato redarguito privatamente per aver innescato la polemica pubblicando quelle foto sui social. Inizialmente don Biancalani aveva anche risposto a Forza Nuova:  “Se si presenteranno con simboli e bandiere li caccerò fuori a calci, altrimenti sono liberi di entrare. Penso”, ha poi spiegato il parroco, “che domenica la cittadinanza si mobiliterà contro le minacce arrivate e che la chiesa di Vicofaro sarà piena di fedeli”. A mobilitarsi anche la sezione locale del Pd per una manifestazione pro don Biancalani attraverso un sit-in silenzioso che andrà in scena domenica. Sperando che resti silenzioso e non metta in scena il solito teatrino politico su una vicenda che si commenta da sé.