Più arte per salvare Amatrice. La città laziale tra i 25 luoghi da rilanciare nel pianeta. Così il Fondo mondiale della cultura archivia il sisma

Passa anche dalla ricostruzione dei luoghi della cultura la ripartenza di Amatrice e tutte le altre zone distrutte dal terremoto lo scorso anno

Passa anche dalla ricostruzione dei luoghi della cultura la ripartenza di Amatrice e tutte le altre zone distrutte dal terremoto lo scorso anno. Una nuova speranza per la città conosciuta in tutto il mondo per la sua eccellenza culinaria, la amatriciana per l’appunto, è arrivata grazie all’inserimento nella lista del World monuments fund (Wmf). L’organizzazione no profit, che ogni due anni individua i luoghi di interesse culturale e sociale che sono minacciati da conflitti, cataclismi, incuria e abbandono, ha deciso di inserire anche Amatrice tra i paesi da aiutare. Il riconoscimento è arrivato perché la cittadina in provincia di Rieti è stata meritevole dell’interessa da parte della comunità internazionale in seguito al sisma del 24 ottobre 2016. Amatrice è quindi una delle 25 località che si è deciso “di non far morire”. In passato sono state molte le cittadine italiane che, grazie all’inserimento nella lista, hanno potuto usufruire di aiuti economici. Tra queste anche L’Aquila e Pompei.

Tra chiese e quadri – Chi, invece, gode di minor visibilità si sta dando da fare provando a rilanciare in tutti i modi il proprio territorio. La regione Marche ha puntato sull’arte. E proprio in questi giorni ha preso il via la manifestazione “Mostrare le Marche”. Un’esposizione che andrà avanti fino al 2018 mettendo in mostra il patrimonio artistico, tra città e musei marchigiani, cercando di calamitare l’attenzione dei turisti d’arte. La prima esposizione è partita al Museo Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto con la mostra “L’arte che salva. Immagini della predicazione tra Quattrocento e Settecento, Crivelli, Lotto, Guercino” ( a cui si riferisce la foto in alto). Tante altre le iniziative che partiranno nel prossimo anno, molte delle quali andranno avanti fino alla fine de 2018. A Macerata aprirà a dicembre la mostra “Capriccio e natura nel secondo Cinquecento. Percorsi d’arte e di rinascita delle Marche” che si terrà a Palazzo Buonaccorsi. Ascoli Piceno offrirà al pubblico la mostra “Cola dell’Amatrice pittore eccentrico tra Pinturicchio e Raffaello”. Anche Fermo sarà centro di produzione culturale con mostre pittoriche, come anche Fabriano; mentre a Matelica sarà possibile scoprire il romanico con i percorsi nelle abbazie. Senza dimenticare Marche e Abruzzo che per la rinascita nelle zone colpite dal terremoto possono contare su percorsi naturalistici immersi nel verde e su cammini spirituali.