Pompei, dopo i crolli pure i furti

dalla Redazione

Clamoroso furto a Pompei: rubato l’affresco raffigurante la dea Artemide che adornava la domus di Nettuno (Regio VI, Insula 5), sulla via Consolare. La scoperta dell’asportazione sarebbe avvenuta circa una settimana fa ma non ci sono certezze sulla data in cui sarebbe stato materialmente compiuto il furto, dato che la domus di Nettuno è chiusa alle visite ed i controlli su di essa non sono regolari. La notizia non era stata immediatamente diffusa su indicazione degli investigatori che speravano cosi’ di favorire un ‘passo falso’ dei ladri. Per identificare questi ultimi anche le immagini dell’impianto di videosorveglianza degli scavi potrebbero essere inutili, dato che l’area dove e’ avvenuto il furto non e’ ‘coperta’  dalle telecamere. In un primo momento era stata vagliata, poi scartata, l’ipotesi che l’affresco fosse stato staccato per essere restaurato, ipotesi suggerita dall’estrema perizia con cui era stato asportato.

I tempi della scoperta del furto, le modalità dello stesso e i primi risultati delle indagini in corso sono stati ufficializzati dalla Soprintendenza Speciale per i Beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia in una nota, dove si comunica che “il giorno 12 marzo e’ stata segnalata da un custode in servizio nella Regio VI che effettuava un giro di controllo, l’asportazione di una porzione di affresco nella Casa di Nettuno (VI 5, 3) degli Scavi di Pompei”. “Dal sopralluogo eseguito dai tecnici della Soprintendenza e dai Carabinieri di Pompei è stato accertato che ignoti si sono introdotti nella casa, che si trova all’interno di un settore della città non aperta al pubblico e con un oggetto metallico hanno scalpellato l’angolo superiore di un piccolo quadretto, asportando un frammento di circa 20 cm di diametro, in cui compariva la figura di Artemide. Il quadretto e’ sito in un piccolo ambiente (cubicolo) della casa”.

“Sono in corso indagini approfondite da parte delle Forze dell’Ordine per reperire tutte le informazioni ritenute utili per ricostruire esattamente le dinamiche. In particolare sono in corso l’acquisizione di informazioni sulle attivita’ di vigilanza del personale di custodia anche nei giorni precedenti al furto e la visualizzazione delle riprese delle telecamere del sito archeologico per poter risalire agli autori del furto. La notizia del furto è stata finora tenuta riservata per non compromettere il risultato delle indagini in corso, particolarmente delicate”, conclude una nota della Soprintendenza.