Pensioni d’oro nel mirino del M5S. Potrebbero subire decurtazione anche gli assegni previdenziali degli ex dipendenti di Camera e Senato

La scure del M5S potrebbe riguardare anche le pensioni d'oro degli ex dipendenti del parlamento

Non solo i vitalizi degli ex parlamentari. Con il taglio delle pensioni d’oro targata Cinque Stelle, anche gli assegni previdenziali degli ex dipendenti di Camera e Senato potrebbero subire una decurtazione. A sostenerlo, in un’intervista a La Notizia pubblicata nell’edizione del 22 dicembre scorso, il questore M5S Federico D’Incà (nella foto). “Non è escluso che il taglio delle pensioni d’oro, non appena entrerà in vigore, possa comportare dei risparmi anche su questo fronte”. Un fronte particolarmente caldo se si considera che le pensioni degli ex dipendenti peseranno, nel 2019, sulle casse di Montecitorio per 276,8 milioni di euro. Mentre, a Palazzo Madama, gli assegni erogati al personale in quiescenza sono costati solo nel 2018 la bellezza di 150,1 milioni.