Presa la “bestia” di Firenze

dalla Redazione

“Ma che sei te il mostro di Ugnano?”. “Sì, sì, l’ho fatto io, non pensavo che morisse, ho fatto una c… Sono finito. Ormai non mi salva nessuno”. Questo il dialogo tra l’idraulico Riccardo Viti e l’anziana madre avvenuto mentre la squadra omicidi della questura di Firenze lo stava arrestando nella sua casa di via Locchi, dove vive coi genitori.

Secondo le indagini, l’uomo sarebbe responsabile dell’omicidio della donna trovata crocifissa a Ugnano e di altre simili violenze avvenute negli scorsi anni. E’ stato preso nella sua casa all’immediata periferia nord di Firenze, vicino l’ospedale di Careggi (dove lavorerebbe la sua compagna). Polizia e Carabinieri hanno perquisito stamani la sua casa.

A Viti gli investigatori sono arrivati anche ricostruendo tutto il percorso della sua auto, da quando ha preso a bordo la ragazza fino all’arrivo in via del cimitero di Ugnano, con le videoregistrazioni delle telecamere di sicurezza disseminate lungo il percorso. Al momento dell’arresto l’uomo aveva con se’ anche il giubbotto indossato quella sera.

Le immagini hanno consentito alla polizia di ricostruire il percorso fatto la notte tra il 4 ed il 5 maggio dal Fiat Doblò grigio di Viti dal momento in cui l’uomo ha preso a bordo la prostituta nella zona del parco delle Cascine all’arrivo nei pressi della strada che si perde in mezzo ai campi di Ugnano, interrotta dalla sbarra alla quale il corpo della ragazza era stato legato. L’auto di Viti è stata trovata parcheggiata nei pressi dell’abitazione dell’uomo e sequestrata.

Adesso sono in corso anche gli accertamenti per verificare la corrispondenza dei dati biologici con le tracce del dna isolate dal Racis dei Carabinieri in alcuni precedenti casi simili, dove le vittime erano sopravvissute.

Secondo quanto appreso, si sarebbe giunti all’identificazione dell’uomo arrestato anche attraverso le indagini delle ultime ore, basate sulla sua descrizione da parte delle donne che avrebbe violentato negli scorsi anni.

Soddisfazione “perché la squadra mobile ed i carabinieri sono riusciti a catturare la bestia” è stata espressa dal questore di Firenze, Raffaele Micillo. Era stato lo stesso questore, ieri, a definire l’autore del gesto “una bestia”, pur dispiacendosi, aveva detto, di paragonarlo agli animali. L’uomo arrestato, ha aggiunto Micillo, “è sicuramente responsabile del gesto e, probabilmente, degli altri fatti simili riscontrati precedentemente”.