Presidenze della Camere, si parte al buio. Fumata nera dalla riunione dei capigruppo: il M5s non vuole trattare con Berlusconi

Si parte al buio, senza un accordo sui nomi da eleggere alle presidenze di Camera e Senato. Durante la riunione di ieri sera, terminata finita dopo le 21.30, infatti, Forza Italia ha insistito sulla candidatura di Paolo Romani per il Senato e su un incontro dei del M5s con Silvio Berlusconi. Condizioni però seccamente rifiutate dal Movimento, che di fatto hanno azzerato tutto.

“I nomi usciranno solo se ci sarà un incontro tra i leader, altrimenti il Centrodestra andrà con Romani al Senato e Giancarlo Giorgetti alla Camera”, ha ribadito FI. Replica della capogruppo alla Camera del M5s, Giulia Grillo: “Siamo fiduciosi che non ci sarà un Nazareno bis. Ci auguriamo – ha detto – che la notte porti consiglio affinché la leadership di Salvini unifichi la saggezza del Centrodestra”. E il capogruppo al Senato, Danilo Toninelli, precisa: “La Lega ha fatto il nome di Romani, abbiamo confermato che per noi non ha i requisiti, in quanto condannato per peculato. Ma ciò non significa che chiudiamo a un nome di Centrodestra”.

“Per rispetto del voto degli italiani, ribadisco la nostra disponibilità a riconoscere ai Cinque Stelle la presidenza di una delle due Camere. Tutti i gruppi siano responsabili”, ha detto Matteo Salvini. Mentre il segretario del Pd, Maurizio Martina, riassume il senso della serata: “I veti e controveti hanno bloccato tutto”. Berlusconi, in sostanza, non accetta che Luigi Maio non voglia trattare con lui. Una mossa studiata per spiazzare i grillini ma anche un’accusa ai due partner del Centrodestra (Salvini e Giorgia Meloni) che non farebbero abbastanza per difenderlo. Quello che preoccupa di più gli azzurri invece è l’atteggiamento del Carroccio e soprattutto il rischio che con il voto segreto i leghisti possano giocare di sponda con il Movimento Cinque Stelle per affossare la candidatura di Romani.

Alla fine, comunque, sia il Centrodestra sia il Pd dovrebbero votare scheda bianca ai primi scrutini. Rinviando l’elezione della seconda e terza carica dello Stato a domani. Il M5s invece dovrebbe confermare, per la Camera, i nomi di Roberto Fico e Riccardo Fraccaro. Se ne saprà di più dopo la riunione dei gruppi parlamentari prevista per questa mattina.