Prima frizione con il Governo, i renziani contro la manovra. Gentiloni e Padoan fanno i conti con il fuoco amico

Nessuno tocchi le accise di benzina e sigarette. Nemmeno il Governo a trazione Pd deve farlo. Con questo concetto una pattuglia di fedelissimi di Renzi.

Nessuno tocchi le accise di benzina e sigarette. Nemmeno il Governo a trazione Pd deve farlo. Con questo concetto una pattuglia di fedelissimi di Matteo Renzi alla Camera ha presentato la mozione, ideata dal renzianissimo deputato Edoardo Fanucci, per evitare l’introduzione dell’aumento sul prezzo di carburante e tabacchi, ipotizzato nella manovra correttiva chiesta dall’Unione europea. Una mossa che ha aperto la prima crepa con il Governo-fotocopia. Palazzo Chigi ha subito smentito di aver reagito all’iniziativa parlamentare. Ma il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, hanno comunque dovuto incassare il colpo assestato da una pattuglia riconducibile all’ex premier. Tanto che proprio Padoan sarà presente alla direzione del Pd di lunedì. Per evitare ulteriori problemi, il capogruppo dem alla Camera, Ettore Rosato, ha preso le distanze: “È un’iniziativa dei firmatari che, peraltro, non è stata ancora depositata e che il gruppo valuterà quando e se discutere”. Un segnale che i vertici del Pd puntano a disinnescare la mozione, magari conducendola su un binario morto. Ma il dado è tratto: l’esplosione della polemica ha già creato un problema politico.

Rottamare i rincari – L’obiettivo di Fanucci è semplice e condivisibile: scongiurare l’aumento della tasse, che colpirebbe le tasche di milioni di italiani. Il problema è un altro e ha un sapore tutto politico: la mossa  è arrivata da una fetta, molto importante, della maggioranza che sostiene l’Esecutivo. Al fianco di Fanucci si sono schierati altri 37 colleghi, tra  cui Alessia Morani, Dario Parrini, Anna Ascani, Silvia Fregolent, e soprattutto Yoram Gutgeld, uno dei consiglieri più ascoltati da Renzi in materia economica. Qualcuno più diffidente ha pensato a un’operazione con la precisa regia del segretario per indebolire il premier in carica.  Fanucci, su questo punto ha fornito la sua versione a La Notizia: “Non c’è nessuna azione contro il Governo Gentiloni. Lo sosteniamo, in maniera propositiva e cercando di confermare la continuità, ripetuta in ogni incontro, con il Governo Renzi. La scelta di aumentare le accise è sbagliata, per questo suggeriamo altri interventi”.

Tensione – L’unica certezza è che, per la prima volta, Gentiloni ha fatto i conti con il fuoco amico.  Una spaccatura che indica come le dinamiche stiano cambiando tra i renziani del partito e il premier, che pure proviene dall’area di Renzi. E nella minoranza dem il progetto di Fanucci è stato interpretato con una lente critica nei confronti dello stesso segretario: “La mozione parte da una premessa sbagliata. Impegnano il governo, in vista della manovra correttiva, a non aumentare le accise ma a tagliare solo la spesa”, ha affermato il presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia, che ha quindi lanciato un affondo: “Avrei firmato la mozione anche io se avessero semplicemente scritto ‘premesso che il governo Renzi non è riuscito a tagliare la spesa perché è fallita la spending review’”. Insomma, il nervosismo nel Pd non è solo legato ai temi del congresso Ora, anche su questioni concreti come il possibile aumento delle accise, ci sono forti divergenze. In mezzo a queste diatribe ci finoscono gli italiani: che probabilmente si troveranno ad affrontare altri rincari.