Pubblica amministrazione. Stipendi e posti in picchiata. Lo Stato risparmia, soprattutto nella scuola. Più spesa solo nelle Regioni a statuto speciale

Negli ultimi dieci anni gli occupati della Pubblica amministrazione si sono ridotti di 211.798 mila unità

Il posto fisso garantito dallo Stato è bello, ma anche sempre più raro. Negli ultimi dieci anni gli occupati della Pubblica amministrazione si sono ridotti di 211.798 mila unità, da 3,578 milioni a 3,367, e il loro peso sul totale dei lavoratori è sceso dal 15,6% al 14,6%. Per effetto delle manovre di contenimento di finanza pubblica, che hanno compreso, tra l’altro, il blocco del turn-over, anche il costo del pubblico impiego è sceso dal 2008 al 2017 da 167,83 miliardi a 160,1, cioè 7,73 miliardi, e in base al Pil ai prezzi di mercato è sceso dal 10,3% al 9,3%, ma escludendo gli enti entrati nelle rilevazioni solo a partire dal 2011, nel 2017 l’incidenza sul Pil del costo del lavoro pubblico risulterebbe ancora inferiore e pari al 9,1%.

A fare queste stime è il Conto annuale elaborato dalla Ragioneria generale dello Stato, che considera tra gli occupati i contratti flessibili, interinali, Lsu, volontari delle forze armate. Una radiografia da cui emergono non poche diseguaglianze tra le diverse amministrazioni pubbliche, a partire da quella sempre più penalizzata della scuola. Qui in dieci anni i dipendenti hanno perso ottocento euro. Nel 2017, l’anno più recente preso in considerazione, le retribuzioni sono state in media di 28.440 euro, le più basse tra tutti i comparti pubblici, quando nel 2008 toccavano quota 29.280.

Il dato risente del blocco dei contratti e dell’entrata nel settore di personale più giovane con stipendi più bassi. E le cose potevano andare anche peggio, visto che rispetto all’anno precedente si è registrato comunque un incremento di circa 170 euro. Se però si torna indietro fino al 2011 la perdita per gli insegnati e l’altro personale scolastico è di quasi 1.900 euro. Un taglio ben più evidente di altri comparti, come la Sanità, tutti comunque mediamente in calo proprio per via del costo del personale della Pubblica amministrazione in calo.

Rispetto all’anno precedente l’aumento della spesa più consistente insieme alla Presidenza del Consiglio (+5,7%) e agli enti di Ricerca (+2,5%) è stato per la scuola (+1,7%) che registra però un calo del 9% sul 2008. Palazzo Chigi ha fatto registrare un consistente aumento anche rispetto al 2008: se quell’anno i suoi dipendenti guadagnavano in media 45.227 euro, nel 2017 ne prendevano 64.611. Spesa del personale in netto calo anche per le Regioni e le autonomie locali: -3,2% sul 2016, – 21,6% rispetto al 2008, con eccezione per le Regioni a statuto speciale (+26,4% rispetto al 2008, anche per via dell’aumento dei loro dipendenti, saliti dai 72mila del 2008 ai 90mila del 2017.