Quale suicidio? Lando Buzzanca si è ferito con un bicchiere

 

«Avevo lavorato tutta la giornata fino a tarda sera. Ho trascorso una notte insonne. La mattina mi sono alzato all’alba e, per rilassarmi, ho deciso di non farmi la doccia ma un bagno disteso nella vasca. Mi sono portato appresso anche un bicchiere di aranciata fresca, da centellinare con calma. Forse mi sono disteso troppo, i riflessi si sono allentati… Il bicchiere è scivolato dal bordo della vasca e mi sono ferito per raccoglierne i pezzi che rischiavano di ferirmi anche peggio… E poi non so… devo aver perso i sensi… Quando mi sono ripreso, ho avvertito un forte dolore allo stomaco».

Lando Buzzanca racconta la sua verità al Corriere della Sera all’indomani di una brutta avventura, che l’ha portato d’urgenza all’ospedale, in codice giallo, con un bagaglio di interrogativi sul perché gli sia capitato questo incidente. Al telefono la voce è stanca, a tratti ancora impastata dai sedativi, ma la verve è sempre quella. Un leone, certo, ma ferito più che dai vetri di un bicchiere, dalla stanchezza fisica, dal caldo eccessivo, da un impegno lavorativo incalzante, e soprattutto dalla solitudine da quando è scomparsa la sua Lucia, la moglie morta tre anni fa: «Pensi che di notte – sussurra – ancora mi capita di girarmi nel letto e aver paura di svegliarla! Come siete voi donne… delle dee che ci tenete incatenati, questo siete!».

Lando Buzzanca tenta il suicidio, il figlio : «Solo un malore» Lando Buzzanca tenta il suicidio, il figlio : «Solo un malore»    Lando Buzzanca tenta il suicidio, il figlio : «Solo un malore»    Lando Buzzanca tenta il suicidio, il figlio : «Solo un malore»    Lando Buzzanca tenta il suicidio, il figlio : «Solo un malore»    Lando Buzzanca tenta il suicidio, il figlio : «Solo un malore»

Tutto ciò può spiegare un tentato suicidio? La sua risposta è una fragorosa risata . E contro la storia raccontata da tutti i giornali il leone insorge con un’altra zampata. Si schiarisce la voce e declama: «Ma figurati se uno si suicida mentre sta lavorando a un progetto di otto puntate in tv! Fra l’altro, questa nuova serie del Restauratore sta venendo meglio della prima. Possono dire e scrivere quello che vogliono, ma io mi sono tagliato con un bicchiere d’aranciata dentro la vasca da bagno. Tutto qui». Proprio di stress lavorativo si è parlato, in particolare di problemi con la memoria. Altra risata, piglio indomito: «Vorrei vedere gli altri a recitare in maniera decente con i copioni che vengono cambiati in continuazione: per un solo episodio ne scrivono una tonnellata! Io mi preparo sul primo che mi danno, arrivo sul set e me ne danno un altro perché hanno cambiato le battute. Mi preparo sul secondo, torno in scena e me ne danno un terzo, perché è ricambiato tutto. È una catena di montaggio! Una gabbia di matti! Devi lavorare senza pensare ed è gravissimo. Certo, ci sarebbe l’ausilio del gobbo, ma per carità! Non mi piego a recitare in quel modo. Buzzanca si cala nel personaggio, lo interpreta, lo sente dentro di sé, si immedesima nel ruolo… alla Strasberg».

Il figlio Massimiliano ha accennato a «incazz… varie» e… «E chi non si incazz… sul set? Lui che fa l’attore ne sa qualcosa», interrompe la domanda. Poi ammette: «Forse Massimiliano si riferiva a un personaggio che è stato aggiunto nella sceneggiatura e su cui non sono molto d’accordo. Ma i miei figli, che sono corsi al mio capezzale, mi hanno detto “papà, potevamo risparmiare i soldi dell’aereo: stai benissimo!”».

E quel biglietto, lasciato sul comodino, in cui avrebbe esternato una delusione professionale, una mancata scrittura, un progetto bocciato? Sbuffa: «Ma quale biglietto: il mio testamento? – ride di nuovo -. Di progetti quelli sì, ne ho tanti: mi hanno già offerto di fare il ruolo di un nonno, perché ho l’età del nonno e non mi tingo i capelli… Poi dovrei fare un commissario in una nuova serie… Ma soprattutto – la voce si fa più flebile – vorrei raccontare la storia di un violinista, che ha fatto tanti sacrifici per diventare il migliore e, dopo tanti successi, viene messo da parte perché è diventato vecchio». Buzzanca ha paura della vecchiaia? «Non mi fa paura neanche la morte, temo solo la malattia. La vecchiaia? Ma se mi danno vent’anni di meno! L’attore Rodrigo Guirao Diaz, giovanissimo e bellissimo, disse in conferenza stampa di Terra ribelle , dove lavoravamo insieme, “Buzzanca acchiappa più donne di me!”».