Quattro anni di morte in Yemen. Ma l’Italia non ha mai smesso di vendere bombe all’Arabia Saudita

Tre giorni fa un ospedale in Yemen sostenuto da Save the Children è stato colpito da un attacco aereo

Solo tre giorni fa un ospedale in Yemen sostenuto da Save the Children è stato colpito da un attacco aereo che ha provocato 7 morti, tra cui 4 bambini. Siamo ormai a quattro anni dalla guerra che sta devastando il Paese mediorientale. Secondo le Nazioni Unite, in questi anni oltre 50.000 persone sono state uccise, mentre secondo i dati forniti da Unhcr sono due milioni gli sfollati interni. In questi quattro anni gli oltre 19mila raid aerei sul Paese, uno ogni due ore, sette giorni su sette, 24 ore su 24, hanno cancellato scuole, ospedali e infrastrutture, rendendo quasi impossibile procurarsi cibo e sempre più difficile essere raggiunti dagli aiuti umanitari, tanto alimentari quanto medici. Responsabile indiretto di questo massacro è anche l’Italia non ha mai smesso di vendere bombe alla coalizione saudita che vengono usate dalla stessa proprio sullo Yemen. Tutto questo nonostante siano tre gli atti approvati dal Parlamento europeo che invitano gli Stati membri a non vendere più armi all’Arabia Saudita. Se, non a caso, Stati come la Germania hanno deciso di sospendere il business armato, l’Italia continua non ha interrotto le commesse di morte. In commissione Esteri sono in discussione due mozioni (una del Pd, l’altra di M5S) che mirano anche all’embargo armato nei confronti dell’Arabia. Vedremo se dopo tanti annunci saranno approvate.