Referendum, l’Italia ora deve cambiare in fretta: la Ren-xit è solo all’inizio

Referendum, in politica la credibilità è tutto. E Matteo Renzi oggi ha preso atto che la sua di credibilità si è persa tra una selva di promesse mancate

In politica più che in ogni altra cosa la credibilità è tutto. E Matteo Renzi oggi ha preso atto che la sua di credibilità si è persa tra una selva di promesse mancate, furbizie da piccolo cabotaggio e miseri giochi di potere. La cambiale in bianco che il Paese gli aveva dato con il 42% alle Europee è stata spesa malissimo, dissipata insieme a un governo di bassissimo profilo, completamente fuori sintonia con un Paese che è andato in massa a votare perché vuole il cambiamento e NON perché ne è spaventato.

La storia del nostro giornale, La Notizia, fortemente riformista e dichiaratamente nato come “renziano”, costretto a prendere in poco tempo le distanze e diventare manifestamente “antirenziano” è emblematica.

L’Italia ha bisogno di cambiare, ma di cambiare in meglio, senza l’ombra di salti nel buio o di avventure come quella che il nostro premier e un manipolo di dilettanti assetati di potere hanno maldestramente infiocchettato. La lezione che arriva dalle urne e soprattutto da una bruttissima campagna elettorale, piena di colpi bassi è che c’è una via maestra da seguire, prioritaria rispetto a quella di tornare presto a votare: costruire regole certe e condivise per le elezioni, gettando le basi di una riunificazione nazionale che anche questo voto ha fortemente minato alle fondamenta.

Dopo le dimissioni del Governo annunciate nella notte, Renzi segretario del Pd (incarico che invece tiene stretto) con tutti i leader politici, costruisca il sistema elettorale con il quale andare a nuove elezioni politiche. Per far questo la sua permanenza a Palazzo Chigi sarebbe stata un nuovo errore politico e il passo indietro a favore di un Esecutivo di scopo era inevitabile. Se il tentativo del Governo che nascerà (presumibilmente con un Delrio premier), da fare in tempi rapidissimi, fallisse, si torni alle urne con la legge elettorale che abbiamo.

Il Paese ha dimostrato di avere testa e pancia per valutare la proposta dei partiti e sceglierà con la saggezza della democrazia quale sarà la proposta di modifica anche del sistema elettorale che porteranno con loro i singoli partiti. Tra poche ore riapriranno i mercati e la speculazione presenterà un prezzo che sarà nulla rispetto a quello che costerebbe tirare a campare per mesi barcamenandosi con tra i giochi di Palazzo.