Regionali in vista, Calabria da Gattopardo

di Carmine Gazzanni

Sanità devastata; oltre un miliardo di fondi europei che, se non dovessero essere spesi entro dicembre, torneranno a Bruxelles; la piaga della ‘ndrangheta onnipresente in una regione martoriata dalle criminalità. Senza dimenticare i tanti illeciti compiuti da una giunta che, sebbene avesse dovuto limitarsi all’ordinario visto il regime di prorogatio dopo la condanna di Giuseppe Scopelliti, ha invece provveduto a nominare una marea di dirigenti, specie nella sanità. I calabresi si recheranno al voto con uno scenario profondamente drammatico. E con un desiderio profondo di cambiamento dopo tante stagioni vissute tra inchieste giudiziarie, connivenze e scandali.

IL LUPO
Il risultato dovrebbe però essere scontato. Tutti i sondaggi infatti danno per vincente il candidato del centrosinistra Mario Oliverio, u lupu, come lo chiamano a San Giovanni in Fiore, suo paese d’origine. E, in effetti, di lupo si tratta: a lui è legato tutto l’establishment del centrosinistra che, dal Pci in poi, ha vissuto le varie stagioni fino all’ultima del Pd. Tanto che alle primarie anche lo sfidante renziano Gianluca Callipo si è dovuto arrendere alla rete di contatti e legami di Oliverio. Un lupo, dicevamo. Un vecchio lupo anzi, dato che è in politica ormai da 34 anni: prima consigliere regionale, poi assessore regionale, deputato per ben 4 legislature e, infine, Presidente di Provincia a Cosenza. E, ora, pronto a indossare la veste di Governatore. L’unica coppa che manca nel suo palmares.

SENZA RIVALI
Certamente non dovrebbero impensierirlo gli sfidanti di centrodestra. Non fosse altro che, a dispetto della giunta uscente dove Forza Italia, Ncd e Udc gestivano la cosa pubblica insieme, le varie anime andranno divise. Forza Italia da una parte, con Wanda Ferro candidata presidente; e Udc e Ncd insieme in un’unica lista con il senatore Nicola D’Ascola dall’altra. Una divisione che certamente farà il gioco di Oliverio. I sondaggi, infatti, parlano di una Ferro tra il 15-20% e di un D’Ascola che a stento supererebbe la soglia dell’8% prevista dalla legge regionale. Il candidato del Movimento 5 Stelle Cono Cantelmi, invece, dovrebbe attestarsi intorno al 15%. Non dovrebbe farcela Domenico Gattuso, candidato de L’Altra Calabria.

LA SOLITA STORIA
Insomma, Oliverio non dovrebbe avere rivali. La sua vittoria, a meno che non ci siano colpi di scena, non è in discussione. Il futuro della Calabria, invece, quello sì. Nelle liste a sostegno di Oliverio, infatti, spunta un esercito di riciclati. Da Elio Belcastro (ex sottosegretario con l’ultimo governo Berlusconi) a Rocco Sciarrone (candidato con Oliverio ma attuale consigliere provinciale col centrodestra) fino a Flora Sculco (figlia di Enzo, ex consigliere regionale Margherita, prima di emigrare da Scopelliti). Senza parlare degli indagati. Insomma, se questo è il cambiamento, aveva ragione Tomasi di Lampedusa.

@CarmineGazzanni