La sentenza sull’Italicum si avvicina e Renzi è già accerchiato nel Pd. Orlando vuole azzopparlo e i bersaniani si coalizzano con Emiliano

L'attesa della sentenza sull'Italicum non è delle più tranquille per Matteo Renzi. Nel Pd c'è la candidatura di Emiliano e l'affondo felpato di Orlando.

L’attesa della sentenza sull’Italicum non è delle più tranquille per Matteo Renzi. La Corte costituzionale domani deciderà il destino della legge elettorale sponsorizzata dall’ex presidente del Consiglio, ma nel Partito democratico il movimento aumenta. E il tentativo è quello di ridurre il margine d’azione del segretario, a cominciare dalla candidatura alla segreteria del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.

Tra gli alleati renziani non mancano riposizionamenti. Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha riconosciuto ancora la leadership a Renzi: “È quello che ha più energia e credito per affrontare questa nuova fase”, seminando però qualche dubbio: “Dipende molto da come saprà interpretarla”. Ma non solo. Da un punto di vista pratico il Guardasigilli punta a una legge elettorale proporzionale, che azzoperebbe sul nascere la corsa del Rottamatore. “Oggi è irrealistico pensare a un sistema maggioritario che risolva con dei meccanismi un dato che emerge dal Paese, cioè che è diviso in tre blocchi. Io sono perché ci sia un qualche premio di maggioranza che aiuti la governabilità. Ma la governabilità non può prescindere dalla rappresentatività”. Orlando ha quindi proposta la necessità di “un sistema di alleanze, perché qualcosa nascerà alla nostra sinistra e qualcosa al centro”, seppellendo le ambizioni di “un uomo solo al comando” di tipo renziano.

E non poteva mancare il solito affondo della minoranza dem. “Ci vuole una discontinuità vera, bisogna costruire una alternativa a Renzi. Io non sono nemico di Renzi, ma serve una discontinuità marcata”, ha affermato Roberto Speranza, anche lui candidato alla segreteria del Pd. Sui possibili nomi da spendere l’ex capogruppo alla Camera ha scandito: “Enrico Letta è un nome di primissimo piano. Ma non starei a fare il giochino dei nomi. Il punto è aprire una fase nuova non più con l’uomo solo al comando”. Sul possibile impegno in prima linea di Emiliano, Speranza ha osservato: “Fino a qualche tempo fa si trovavano solo renziani, lo dico con rispetto. Ma l’aria era quella dei renziani della prima, della seconda e della terza ora. Oggi c’è un clima diverso, non posso che apprezzarlo: è una ricchezza e un fatto assolutamente positivo per il Pd che ci siano personalità che si vogliono mettere in gioco”.