Renzi seppellisce l’ascia di guerra con i giudici: niente complotto contro il Pd. E dice che la questione morale è ovunque

Matteo Renzi parla a tutto campo. E stempera i toni contro i magistrati, nonostante l'arresto del sindaco di Lodi Uggetti, molto vicino a Guerini.

I toni sono meno esasperati. Dopo le accuse di “barbarie giudiziaria” lanciate nei giorni scorsi, Matteo Renzi ha scelto una linea più morbida. Nonostante il caso Lodi con l’arresto del sindaco Uggetti ha respinto l’ipotesi di un complotto dei magistrati contro il Governo. “C’è solo un’indagine in corso”, ha detto nel suo intervento-fiume a Rtl. Quindi ha ribadto “piena fiducia nei confronti” della magistratura: “Se gli indagati saranno colpevoli è giusto che paghino, ma nessun tipo di strumentalizzazione di battaglia politica”.

Tuttavia, sulla questione morale il presidente del Consiglio ha lanciato la controffensiva: “C’è dappertutto”. E riguardo al Partito democratico si è difeso: “Non possiamo immaginare che, su una comunità di 50mila persone, possiamo controllarli uno per uno”. Non è mancato il riferimento specifico alle opposizioni: “Movimento 5 Stelle e Lega usano due pesi e due misure. Parlare di riforma costituzionale in questa vicenda non c’entra niente, è un tentativo di strumentalizzare una vicenda giudiziaria”. E ha ricordato, legando alla stretta attualità:”Ieri Mantovani (di Forza Italia alleata con la Lega in Lombardia, ndr) è tornato in aula tra la bagarre dopo essere stato indagato per vicende legate a questioni di tangenti e corruzione”.

Vade retro elezioni
Renzi non ha parlato solo di Giusitizia. E ha sottolineato ancora che il suo destino politico è legato al referendum sulle riforme. “È evidente che se le riforme non vanno bene prenderanno un altro. Io  non posso essere come i vecchi politici di una volta. Non uso il vinavil per restare attaccato alla poltrona”. Dopo ha rilanciato la tesi già sposata da tempo: “Il voto delle amministrative non riguarda il Governo”. Forse perché alle elezioni di giugno è alto il rischio di subire delle pesanti sconfitte.

Infine il premier ha respinto al mittente anche le accuse di aver favorite le banche. “Noi siamo stati molto duri con tutti, a partire da Etruria. Vorrei vedere azione di responsabilità in qualche altra banca dove qualcuno ha fatto sparire i soldi nel silenzio della grande stampa. Ogni riferimento alle vicende venete è puramente voluto… quando dicono che noi siamo della lobby delle banche, mi faccio una risata, ‘ma de che bis’ dico. Io sono della lobby degli scout, ho un mutuo trentennale. Siamo persone semplici che vogliono fare le riforme che servono al paese”.