Renzi vuole riprendersi il Pd. E riparte da piazze e gazebo. Oltre mille banchetti in tutta Italia per evitare una Caporetto

di Lapo Mazzei

In tempi di finta pace e di campagna elettorale continua, tutti i mezzi sono leciti. E il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nella convinzione che perdere anche un centimetro significa una Caporetto, ecco che riprende in mano anche le armi storiche, quelle del museo della sinistra, come la lettera aperta ai  militanti. Che avrà pure un età però fa sempre un certo effetto.

LA MISSIVA
“Vi chiedo di mettervi in gioco”, esordisce il Capo del governo e segretario del Pd, nella lettera inviata agli iscritti,  in vista del prossimo fine settimana di mobilitazione organizzato dal partito. “Il Pd si è caricato di una responsabilità enorme, all’inizio della legislatura. Sembrava tutto finito, il Paese nel caos e l’instabilità politica veniva considerata una delle cause più pericolose della recessione”, si legge nella lettera del premier/segretario. “Adesso che la musica è cambiata e dalla stagione delle chiacchiere siamo passati alle riforme, credo sia il momento di dare con forza un messaggio di speranza agli italiani”.

FINE SETTIMANA INTENSO
Renzi spiega: “Ecco perché sabato e domenica prossima il Pd organizzerà più di mille banchetti sparsi per l’Italia, con il desiderio di uscire fuori, in piazza, senza paura. Presenteremo le nostre proposte, ascolteremo i commenti e le critiche di chi non la pensa come noi, condivideremo idee e speranze”. La lettera prosegue: “So che non è facile e che magari piove o fa freddo, c’è il weekend, siete stanchi. Tutte ottime ragioni per non uscire di casa. Ma è il momento di dire tutti insieme: Italia, coraggio! Noi, democratici, non abbiamo paura. Scegliamo di abbracciare il coraggio, scegliamo di abbracciare l’Italia. Sabato e domenica torneremo nelle piazze, con tutto il nostro entusiasmo”.

IL CONTATTO CON LA BASE
Linguaggio, stile e mezzo sono tutti d’antan, come non si vedeva da tempo. Segno che Renzi ha bisogno di recuperare il contatto con la cosiddetta base, visto che sembra navigare su un’altra stella rispetto a quella del premier. Il problema, in realtà, abbraccia anche altre questioni. Il presidente del Consiglio potrà anche  contare su Verdini e compagni per portare a casa le riforme, ma una cosa sono i giochi di Palazzo, un’altra le primarie e le amministrative. Due prove dalle quali Renzi rischia di  essere con le ossa rotte, anche se ha iniziato a mettere una certa distanza fra lui e gli eventi sopracitati. Però il partito serve comunque.

SGUARDO SUL MONDO
Ovviamente nella missiva c’è anche la mozione degli affetti, strettamente connessa alla cronaca di questi giorni. “L’attacco dei terroristi al cuore di Parigi e dell’Europa ha provocato un clima di dolore e di paura. Si è trattato infatti di un attentato alla quotidianità, ai valori della nostra vita di tutti i giorni”, rileva Renzi spiegando che “dopo il cordoglio, adesso, è il momento di reagire”. “L’Italia ha intensificato i propri sforzi diplomatici, specie in Libia; militari, a cominciare dall’Afghanistan; di sicurezza nelle città, dopo l’ottimo risultato dell’Expo. Abbiamo anche introdotto un principio che spero sia seguito anche da altri Paesi”, dice Renzi, “per ogni euro investito in sicurezza e polizia, dobbiamo investire un euro in educazione e cultura. Perché l’Europa può vincere questa battaglia solo e soltanto se vince anche la sfida dei valori e dell’identità”.
Insomma, il copione di questi giorni ribadito su carta. Come se leggere le cose sentite in tv sia un modo per scaldare i cuori dei militanti. Alle primarie e alle amministrative vedremo  chi ha ragione..