Rimborsopoli grillina, Renzi va all’attacco: “Di Maio come Craxi”. Ma intanto il buco a 5 stelle si alza a 1,4 milioni

Rimborsopoli grillina, Renzi va all'attacco: "Di Maio come Craxi". Ma intanto il buco a 5 stelle si alza a 1,4 milioni

Come un orologio svizzero, dopo un lungo periodo di silenzio, Matteo Renzi è tornato in televisione per commentare il caos a 5 stelle sui rimborsi. “Luigi Di Maio che parla di mele marce ricorda Bettino Craxi che aveva definito Mario Chiesa, ‘un mariuolo'”. Così Renzi a Otto e Mezzo, su La7, entra a gamba tesa sul tema caldo di casa M5s, paragonando le parole del candidato premier grillino sulla vicenda di rimborsopoli dei suoi parlamentari, ai toni assolutori che usò il vecchio leader socialista sul malaffare dell’imprenditore milanese da cui, nel 1992, partì tutta l’inchiesta di Mani Pulite.

E ha aggiunto: “Quello che sta accadendo tra i Cinque stelle è impressionante, si sono trasformarti in un’arca di Noè che sta imbarcando truffatori, scrocconi, riciclati e massoni”.

Precisando di non avere immunità parlamentare (“querelatemi se dico il falso”) Renzi ha poi deriso l’ipotesi che si tratti di pochi casi: “Altro che mele marce, sono un’ortofrutta”, esortando Lilli Gruber a invitarlo in trasmissione quando ci sarà Di Maio.

Il secondo bersaglio è Pietro Grasso, pesantemente criticato dopo la proposta del presidente del Senato di riconvocare l’ufficio di presidenza per ripristinare, dopo la scadenza del 31 gennaio, il tetto agli stipendi dei funzionari di Palazzo Madama. Una “presa in giro”, per Renzi, da parte di chi “tra le alte cariche dello Stato è l’unico a non aver aderito al tetto” di cui il segretario dem rivendica la paternità: “Si chiama tetto Renzi perché lo abbiamo introdotto noi del Pd”, precisa prima ancora di ricordare al leader di Liberi e Uguali di avere un conto da saldare con il Pd, il suo ex partito: “Non ha mai versato le somme per le quali si era impegnato”, ha sottolineato Renzi, riferendosi alle quote da versare al partito previste dallo statuto del Pd.

Stamattina, poi, è tornato all’attacco: “Di Maio farebbe bene a togliersi il dente e dire tutti insieme quali sono i truffatori. Altrimenti danno l’idea di ritenere, come dice Di Battista, che gli italiani sono dei rincoglioniti”. A Rtl 102.5 il segretario del Pd aggiunge: “Il M5s non ci faccia la morale, i moralisti senza morale non funzionano”.