Robinho nei guai. L’ex calciatore del Milan condannato a 9 anni di carcere per violenza sessuale di gruppo

Per il calciatore il pm Stefano Ammendola aveva chiesto 10 anni. Il processo è stato sospeso per gli altri 5 autori dello stupro, tutti irreperibili

Robson de Souza Santos, meglio conosciuto come Robinho, è stato condannato a 9 anni di carcere per uno stupro di gruppo commesso nel gennaio 2013 in una discoteca di Milano ai danni di una ragazza albanese allora 22enne (al quale il tribunale ha riconosciuto un risarcimento di 60mila euro). L’ex calciatore del Milan che oggi gioca in Brasile nell’Atlético Mineiro è stato ritenuto colpevole dai giudici della nona sezione penale del Tribunale del capoluogo lombardo, presieduta dal giudice Mariolina Panasiti, di violenza sessuale.

Per il calciatore il pm Stefano Ammendola aveva chiesto 10 anni. Il processo è stato invece sospeso per gli altri 5 presunti autori dello stupro, tutti irreperibili. L’indagine era scattata dopo la denuncia presentata dalla ragazza 5 mesi dopo la presunta violenza. La presunta vittima raccontò di aver incontrato Robinho in un locale notturno mentre il calciatore era in compagnia di alcuni amici e, in una prima fase, anche della moglie. La violenza sessuale di gruppo, sempre stando alle dichiarazioni fatte mettere a verbale dalla giovane, sarebbe avvenuta nel guardaroba del locale.

Non è il primo caso che riguarda il calciatore brasiliano: nel 2009, quando giocava nel Manchester City, Robinho venne arrestato per un altro presunto stupro nel 2009 e poi prosciolto.