Roma, esplode una bombola: un morto e 14 feriti. Si segue la pista dolosa. Trovato un biglietto con minacce: questa casa non ve la farò godere

Ci sarebbe il dolo dietro la strage che è costata la vita ad un uomo di 50 anni. L’esplosione nel palazzo alla periferia di Roma (via Vito Giuseppe Galati, in zona Palmito Togliatti) non sarebbe affatto casuale secondo gli inquirenti, che ora si sono messi sulle tracce di un’anziana signora sfrattata tempo fa. L’ipotesi di reato sarebbe quella di strage. Determinante il cartello lasciato su un’auto parcheggiata davanti al palazzo, con delle minacce: “Non vi godrete questa casa perché siete ladri, ladri”. Gli investigatori stanno provando a rintracciarla. Per ora senza successo. Sembrerebbe, inoltre, che la donna avesse ricevuto numerose ingiunzioni di sfratto che si sarebbe dovuto eseguire a breve. L’anziana in passato aveva minacciato gesti estremi pur di non lasciare la casa.

A prescindere dalle ragioni che si nascondono dietro all’esplosione, la deflagrazione, avvenuta intorno alle 3 di ieri notte, è costata la vita ad un operaio di origine napoletana, che è stato trovato morto dai vigili del fuoco all’interno del bagno, senza finestra, di un appartamento del piano superiore rispetto a quello da cui è partita l’esplosione. Viveva insieme ad altri colleghi che però sono riusciti a salvarsi uscendo di casa. Ben quattordici i feriti che sono stati ricoverati nei vari ospedali capitolini: il più grave, ora al Pertini, avrebbe diversi traumi. Altre persone, intossicate dal fumo, hanno raggiunto i pronto soccorso con mezzi propri.

La causa dell’esplosione sarebbe, secondo i primi rilievi, una bombola del gas lasciata aperta all’ingresso di un appartamento al primo piano, che al momento dello scoppio era disabitato.

L’inquilina, un’anziana di 82 anni, sarebbe stata sfrattata tempo fa. E ora gli investigatori indagano anche sulla pista dolosa e stanno cercando di trovare la donna. Su una Smart parcheggiata davanti allo stabile è poggiato un cartello con delle minacce, sequestrato poi dagli agenti della scientifica: “Non vi godrete questa casa perché siete ladri, ladri”. Sembrerebbe che la donna avesse ricevuto numerose ingiunzioni di sfratto che si sarebbe dovuto eseguire a breve. L’anziana in passato aveva minacciato gesti estremi pur di non lasciare la casa.

Le indagini, intanto, vanno avanti. Il procedimento, coordinato dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani, è al momento contro ignoti ma presto potrebbe finire indagato chi ha abitato l’appartamento prima di essere sfrattato (appunto, la signora). In base a quanto hanno accertato gli inquirenti già in passato gli attuali proprietari della casa avrebbero ricevuto minacce da parte degli ex inquilini. In Procura è attesa anche una relazione sulla dinamica dei fatti da parte del Nia dei vigili del fuoco che assieme ai carabinieri del Ris stanno svolgendo rilievi sul luogo dell’incendio.

La questione, ovviamente, ha svegliato anche l’interesse politico. Per ora sono cinque i nuclei familiari, complessivamente 13 persone, che hanno chiesto assistenza al Comune perché non hanno una casa in cui poter rientrare. L’assessore alle Politiche sociali Francesca Danese ha trovato un alloggio nel quartiere per ridurre al minimo i disagi. Ma in tutto sono 24 le persone ora evacuate, assistite da questa mattina dalla Protezione civile di Roma Capitale che è intervenuta con dieci operatori. Lo stesso sindaco Ignazio Marino andrà a far visita ai feriti in ospedale. Non solo. Sulla scia dell’ipotesi dolosa, i deputati del M5s e di Sel hanno chiesto al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, un’informativa urgente sull’emergenza abitativa.