Salvini a Orlando: “Vuoi disobbedire? Disobbedisci, non vi mando l’Esercito”. Poi annuncia che andrà a Palermo: “A verificare che il sindaco non piazzi gli immigrati nelle ville sequestrate ai mafiosi”

Prosegue il botta e risposta tra Salvini e il sindaco di Palermo Orlando

“Orlando vuoi disobbedire? Disobbedisci, non vi mando l’esercito”. E’ quanto ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, nel corso di una diretta Facebook tornando a parlare della decisione assunta dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, di non applicare le misure previste dal decreto sicurezza e immigrazione per quanto riguarda le norme che negano la facoltà ai comuni di concedere la residenza a chi ha un permesso di soggiorno.

“Immagino che rinunciate anche ai soldi che il decreto e il governo aggiungono”, ha aggiunto Salvini riferendosi ai fondi destinati al Comune di Palermo per la sicurezza urbana, i sistemi di videosorveglianza e per il progetto Scuole sicure. “Prendete i soldi e boicottate il decreto?”, ha detto ancora il vicepremier.

“Alcuni sindaci del Pd – afferma ancora Salvini nel post – annunciano che non applicheranno il decreto sicurezza, alla faccia dei mille problemi, quotidiani e reali, che hanno i loro concittadini. Dobbiamo dare tutto anche agli immigrati irregolari? Io non sono d’accordo. Ricordo a questi sindaci di sinistra che il decreto sicurezza, una legge di buon senso e civiltà, è stato approvato da Governo e Parlamento, e firmato dal Presidente della Repubblica. Prima dobbiamo pensare ai milioni di Italiani poveri e disoccupati, difendendoli dai troppi reati commessi da immigrati clandestini, poi salveremo anche il resto del mondo”.

Dopo il primo botta e risposta con il sindaco Orlando, Salvini ha annunciato che presto andrà a Palermo “dove ci sono tre ville sequestrate ai mafiosi che verranno restituite ai cittadini”. “Spero che nel frattempo – ha aggiunto – il sindaco trovi il tempo di occuparsi dei tanti problemi della sua città, invece di disobbedire alle leggi sull’immigrazione approvate dal Parlamento”.

Nel corso della stessa diretta il ministro dell’Interno ha detto che vigilerà affinché nelle tre ville “il prode sindaco di Palermo non ci piazzi degli immigrati senza diritti o senza averne titolo”. “E se qualche sindaco rimpiange quei bei tempi andati – ha aggiunto – se ne faccia una ragione, ha trovato il governo sbagliato e ha trovato il ministro sbagliato”.