Salvini vuole uno Stato di polizia? Il vice di Minniti lo stronca. Parla Bubbico: “Qualcuno gli ricordi che il vecchio testamento è stato abbondantemente superato”

Salvini vuole uno Stato di polizia? Il vice di Minniti lo stronca. Parla Bubbico: "Qualcuno gli ricordi che il vecchio testamento è stato superato"

Dopo due giorni dal raduno di Pontida , la risposta alle dichiarazioni di Matteo Salvini, che ha parlato di “mano libera alle forze dell’ordine” per “portare pulizia e sicurezza alle nostre città”, arriva dal viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, senza dubbio la persona più indicata sul tema dato che proprio a lui è delegato l’esercizio delle competenze nelle aree del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. “Spesso Salvini dà l’impressione di vivere in un Paese privo di cultura giuridica e di un ordinamento civile”, dice a La Notizia il viceministro, tra il serio e il faceto.

In che senso, onorevole?
Beh, perché è ricorso alle pulsioni primordiali dell’occhio per occhio, dente per dente. Gli manca l’attualità: è il caso che qualcuno gli dica che il vecchio testamento è stato abbondantemente arricchito dal nuovo testamento.

E anche da tempo…
Sono frasi deliranti. Quando deciderà di discutere seriamente, troverà interlocutori attenti. Ora è semplicemente alla ricerca di voti elettorali e, per la verità, spesso ci riesce anche. Io voglio augurarmi che non la pensi veramente così.

Anche perché, come lei diceva, parliamo di un populismo in sé pericoloso perché rischia di alimentare insicurezza e dunque odio.
Esatto: alimentare quelle pulsioni produce danni e rischia di determinare un’involuzione culturale e civile. Sono questi i pericoli che abbiamo di fronte, non c’è alcun dubbio. Sa qual è la verità?

Mi dica.
Nelle dinamiche politiche e culturali non c’è mai un tempo immediato nel quale le sciocchezze che vengono dette, risultano tali. Magari le sciocchezze producono un successo elettorale, poi però sul medio e lungo termine le sciocchezze si rivelano per quello che sono. Il rischio è questo: se si segue il consenso ad ogni costo in questo modo, si alimentano le paure. E soprattutto non bisogna dimenticare che tra l’originale e la copia, l’elettorato che rincorre queste dichiarazioni preferisce l’originale. Se ci mettiamo sul terreno del consenso ad ogni costo e del populismo, è molto più credibile Salvini di chiunque altro…

Un riferimento, questo, anche al Pd?
A chiunque.

Facciamo però un salto d’immaginazione e proviamo a immaginare un Governo Salvini…
No, no…io non sono catastrofista!

Proviamo solo per un attimo: che cosa secondo lei farebbero le forze dell’ordine che oggi non fanno?
Ma guardi: noi già abbiamo avuto queste esperienze. La Lega ha già avuto dicasteri importanti e le cose sono andate diversamente: il fenomeno migratorio, per dire, nasce quando la Lega era al Governo e anzi esprimeva il ministro dell’Interno.

E se a questo giro Salvini dovesse realizzare quanto detto?
L’Italia è per fortuna in un contesto civile: non siamo alla fase nella quale gli istinti bestiali dominano il mondo.

E in merito alla legge Fiano, di cui pure Salvini ha parlato, criticandola?
Qui bisogna precisare un punto: la libertà deve vivere sui convincimenti profondi, non va imposta con le randellate. Determinante deve essere l’azione positiva e propositiva dell’avanzamento culturale, non la repressione. Quelle aree di oltranzismo di destra o di rigurgiti fascisti, spesso si accompagnano a condizioni di disagio e marginalità sociale. Bisogna agire con più convinzione da un punto di vista culturale e scolastico: ha più senso della politica repressiva.

Ultima domanda, con lo sguardo sull’attualità. Cosa pensa del caso Consip? Alcuni suoi colleghi di Governo hanno parlato di tentato colpo di Stato…
Credo siano esagerazioni molto strumentali. Il nostro sistema è capace di mettere in evidenza chi si è macchiato di responsabilità penali. Io sono stato indagato per molto tempo. Alcuni giornali mi descrivevano come appartenente a un’associazione criminale. Non ho mai gridato all’azione punitiva da parte della magistratura. Anzi: per chi esercita funzioni pubbliche, essere sottoposto a risonanza magnetica, rappresenta una certificazione di qualità del proprio operato. Se la magistratura è andata oltre i propri compiti, cosa che pure accade, che spesso accade, esistono gli strumenti perché si intervenga per correggere queste patologie.

Tw: @CarmineGazzanni