Sanitopoli atto secondo. Riparte a settembre il processo sulle tangenti nella sanità abruzzese. Due anni fa la condanna a Del Turco. Finalmente l’appello. Era quasi ora

Sanitopoli atto secondo. Riparte a settembre il processo sulle tangenti nella sanità abruzzese. Due anni fa la condanna a Del Turco. Finalmente l'appello

Partirà subito dopo l’estate, il 25 settembre, il processo d’appello sulle presunte tangenti nella sanità abruzzese che vede tra i principali imputati l’ex presidente della regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, condannato a nove anni e sei mesi in primo grado con le accuse per associazione per delinquere, falso e corruzione. Un processo che riparte due anni dopo la sentenza di primo grado. Tanto per evidenziare i tempi biblici dei procedimenti giudiziari in Italia. Il calendario prevede udienze il 30 settembre, il 9 e 10 ottobre e successivamente il venerdì e il sabato di ogni settimana fino al termine del processo. Del Turco attende e commenta su Facebook: “La mia grande speranza è quella di ottenere,nella mia terra,un sentenza che mi restituisca la serenità e la Giustizia che aspetto da 7 anni”.

Il procedimento vede alla sbarra anche l’ex segretario generale dell’ufficio di presidenza della regione Abruzzo, Lamberto Quarta, l’ex capogruppo Pd, Camillo Cesarone. Entrambi condannati in primo grado. Ma anche l’ex patron della clinica Villa Pini, Vincenzo Maria Angelini, anche lui condannato. Oltre a essere il grande accusatore dell’ex ministro delle Finanze Del Turco. Con la presunta tangente che avrebbe pagato nella villa di Collelongo (L’Aquila) del Governatore. Tangente che rappresenta il fulcro dell’accusa per Del Turco. E su cui restano ancora tanti dubbi. Il difensore di Del Turco ha più volte sottolineato che si tratta di un pagamento non provato da alcuna traccia m,a basato “esclusivamente sulle parole di Angelini” . L’ex patron di Villa Pini ha sostenuto di aver pagato complessivamente 15 milioni di euro di mazzette in quegli anni. Processo che interessa anche Luigi Conga, ex manager della Asl di Chieti, l’ex parlamentare azzurro Sabatino Aracu, e gli ex assessori Antonio Boschetti e Bernardo Mazzocca. Tutti condannati in primo grado.