Scajola il muto, silenzio davanti al Gip

di Leonardo Rafanelli

Nessuna parola e nessuna spiegazione: l’ex ministro Claudio Scajola, di fronte al Gip Pier Luigi Balestrieri, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Si è concluso in questo modo, quindi, l’interrogatorio di garanzia programmato per il pomeriggio di ieri, alle ore 16 e 30. Ma dietro la scelta di rimanere in silenzio ci sarebbe una precisa indicazione degli avvocati dell’ex ministro, Elisabetta Busuito e Giorgio Perroni: “Dobbiamo ancora leggere tutti gli atti – hanno spiegato – e occorrerà studiare tutte le carte del processo. L’ordinanza è di circa duecento pagine”. I legali hanno incontrato oggi Scajola per la prima volta, e hanno riferito di aver avuto un’impressione positiva: “Lo abbiamo trovato sereno e tranquillo. E’ convinto di poter spiegare tutti i fatti, ma noi come difensori, lo abbiamo consigliato di avvalersi di facoltà di non rispondere”, ha spiegato Perroni. Poi ha aggiunto: “Non abbiamo potuto parlare con lui e lo abbiamo visto solo nel corso dell’udienza, anche perché c’è la norma che consente al giudice di differire i colloqui con i difensori per un certo numero di giorni”.
Scajola è detenuto da giovedì scorso nel carcere romano di Regina Coeli, con l’accusa di aver favorito la latitanza dell’ex deputato Amedeo Matacena.

L’ex ministro, per la precisione, si trova nella quinta sezione: un’aera aperta da poco, con oltre 40 persone, dove è applicata la cosiddetta vigilanza dinamica. Le porte delle celle, infatti, vengono lasciate aperte durante il giorno e il controllo degli agenti non è costante. I detenuti di quest’aera sono ritenuti a bassa pericolosità. Per Scajola la prima notte trascorsa in carcere è stata tranquilla: ha dormito e mangiato regolarmente.

«Sto anticipando il mio rientro in Italia e sono in grado di chiarire tutto, è la sola cosa che voglio», dice Chiara Rizzo, la moglie di Amedeo Matacena. Anche lei è stata colpita da provvedimento restrittivo. «Sto tornando da un viaggio programmato – spiega la moglie di Matacena – per mettermi a disposizione della giustizia e per chiarire la mia posizione. L’unica cosa che voglio e riabbracciare i miei figli e chiarire. Credo nella giustizia e ritengo che presto si farà chiarezza»