Sconfinamenti della Francia a Claviere, il leghista Borghezio accusa Macron: “Grave provocazione politica”

Per l'eurodeputato del Carroccio il Trattato di Dublino va cambiato: "Ma finché resta in vigore va rispettato, come fa l'Italia"

“Una grave provocazione politica nei confronti dell’Italia che Macron si è potuto permettere probabilmente perché sente di avere le spalle coperte dai padroni dell’Unione europea”. Non ha dubbi l’eurodeputato della Lega, Mario Borghezio. Che sui (presunti) respingimenti illegali da parte della gendarmerie francese a Claviere denunciati dal Viminale, e che coinvolgerebbero anche minori non accompagnati, punta il dito contro l’Ue. “A parti invertite, contro l’Italia si sarebbe scatenata una tempesta. Ma il caso coinvolge la Francia e a Bruxelles nessuno fiata”.

E come se lo spiega?
“Con il fatto che ormai è sempre più chiaro che ci sono due Europe distinte. Quella alla quale appartengono alcuni Paesi che possono permettersi di fare ciò che vogliono. E quella dei Paesi, compresa l’Italia, ai quali non viene perdonato nulla”.

Torniamo al caso Claviere. Lei che idea si è fatto su quanto sta accadendo?
“E’ assolutamente evidente l’ambiguità vergognosa di Macron che da un lato coglie ogni occasione per attaccare l’Italia sulla politica migratoria e dall’altro, attraverso gli organi di polizia francese, impone comportamenti che confliggono con le norme europee”.

L’ultima denuncia del Viminale riguarderebbe addirittura dei minori…
“Se fossero confermati casi di respingimento, con queste modalità, addirittura di minori non accompagnati, la politica francese sull’immigrazione sarebbe bollata definitivamente come indecorosa”.

I rimpatri di clandestini nel Paese di provenienza, però, sono consentiti dalle regole europee…
“è vero, le norme europee non escludono la restituzione di migranti dei quali sia provato l’espatrio attraverso l’Italia, ma lo consentono nelle dovute forme. Documentando l’entrata attraverso la frontiera italiana e consegnando gli immigrati clandestini alle nostre autorità di polizia come previsto dal Trattato di Dublino. Trattato che noi contestiamo e vogliamo cambiare. Ma finché c’è va rispettato, come peraltro sta facendo l’Italia”.

Eppure, a caso Claviere deflagrato, il commissario Ue Moscovici si è detto scioccato per la vicenda di Lodi…
“Moscovici è un classico esponente della sinistra francese à la page, che non si rende minimamente conto dei problemi con i quali si deve confrontare chi amministra un Comune. Problemi, del resto, estranei ai salotti della politica europea o delle banche internazionali. Ma i nostri sindaci non hanno paura di prendersi le proprie responsabilità e se ne strafottono di ciò che dice Moscovici così come me ne strafotto io”.

Ripensando oggi alle parole del portavoce di En Marche che definì “vomitevole” l’atteggiamento dell’Italia sulla nave Acquarius cosa le viene in mente?
“A rispondergli ci ha pensato il Tribunale dei ministri di Palermo che ha escluso reati (sul caso della nave Diciotti sul quale gli atti sono stati trasmessi a Catania, ndr) da parte di Salvini”.

Sul nodo migranti il Governo ha minacciato il veto sul Bilancio Ue. è un’arma alla quale potreste ricorrere davvero?
“Il veto è un’arma estrema da utilizzare solo in casi estremi. Ma credo che in Europa si stia iniziando a capire l’aria che tira in molti Paesi. E non solo in quelli più esposti all’immigrazione, come dimostrano anche i risultati delle elezioni in Germania. Nei grandi partiti europei il campanello d’allarme è scattato. E quindi penso che non sarà necessario ricorrere al veto”.