Sforbiciata a tempo sull’Iva. Il piano per il rilancio di Conte. Proposta a sorpresa del premier per spingere i consumi. Ma Banca d’Italia come al solito pensa a un’altra cosa

Se ci sarà, sarà a tempo, “per breve periodo”. è molto prudente quando ne parla il premier. Ma il problema di ridare slancio ai consumi, fiaccati da una domanda interna debole coniugata a una domanda globale in caduta libera, c’è eccome. Parliamo dell’abbassamento dell’Iva suggerito da Giuseppe Conte. “Bisogna valutare alcune iniziative tenendo conto che non abbiamo lo spazio fiscale della Germania”, ragiona. Un esempio non casuale dal momento che Berlino ha deciso di optare per un taglio temporaneo dell’Iva dal primo luglio al 31 dicembre 2020: l’aliquota più alta scenderà dal 19 al 16% e dal 7 al 5% quella inferiore.

“Siamo in una situazione di incertezza, ci sono variabili imprevedibili. Qualsiasi soluzione non può essere univoca. Dobbiamo mantenerci flessibili”, osserva il premier. “L’abbassamento dell’Iva è stata una delle richieste fatte agli Stati generali da imprenditori, commercianti e associazioni di categoria. La posizione mia, insieme con i ministri, è che valuteremo anche questa possibilità. è chiaro che un calo dell’Iva costa moltissimo di per sé. Nel corso del confronto si è valutata l’eventualità di abbassarla per un periodo breve di tempo, per dare una spinta forte ai consumi”. Quello che a regime si intende realizzare, aggiunge, è un piano cashless: “Su questo sono testardo. Si tratta di un mio cavallo di battaglia, mi sono battuto per introdurlo già nella legge di Bilancio, ora dobbiamo realizzarlo quanto prima. E vediamo se è possibile collegarlo anche a un lieve intervento sull’Iva ancorché momentaneo. Sarebbe una modalità incentivante, dolce e gentile per avviare il piano di pagamento digitali”.

Ovvero una delle ipotesi in campo è che chi paga in moneta elettronica risparmi sull’imposta e abbia un ritorno fiscale. Ma il taglio dell’Iva non pare convincere tutti. A prendere posizione è il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. Sulla riforma del fisco, ammonisce, “serve una visione complessiva e non imposta per imposta”. Piena sintonia invece tra governo e Bankitalia sulla necessità di affrontare il tema della grande dimensione dell’evasione, dell’illegalità e della criminalità organizzata. Il piano cashless di Conte, appunto, ha come obiettivo quello di dichiarare guerra a chi evade. Entusiasmo verso la proposta di taglio dell’Iva arriva da Laura Castelli del M5S. “Per far ripartire i consumi, stiamo lavorando anche a una rimodulazione temporanea e selettiva dell’Iva da inserire in una più organica riforma per la riduzione delle tasse e dell’Irpef”, dichiara il viceministro del Mef.

L’esponente pentastellata pensa a una misura temporanea (orizzonte di due anni) a partire dal 2021, che possa trovare spazio nella prossima legge di Bilancio. E selettiva: sui settori più colpiti da questa crisi. “Bene, ma l’urgenza del momento riguarda soprattutto le scadenze fiscali di giugno che vanno prorogate al 30 settembre”, dichiarano in una nota i deputati M5S della commissione Finanze. Massima cautela regna al Mef per gli alti costi dell’operazione. E la proposta non pare entusiasmare eccessivamente Leu, Pd e Iv. Leu, come i sindacati, chiede una riforma organica del fisco. Pd e Iv tifano di più per la riduzione del cuneo fiscale.

Conte pensa all’uno e all’altro. “Proseguire sulla strada del taglio del cuneo fiscale disposto dall’ultima manovra è la direttrice giusta”, dice il premier. Al taglio dell’Iva plaudono i commercianti e le piccole imprese (non l’incontentabile Confindustria ovviamente). E la Lega. Che invita il governo a non essere timido. “Valutiamo le proposte dei Paesi quando ci vengono formulate”, dice il commissario Ue Paolo Gentiloni. L’Ue, spesso ha chiesto il contrario, cioè di spostare la tassazione dal lavoro ai consumi.