Si parte da 10mila euro. Ecco i nuovi prezzi della case popolari di Roma occupate abusivamente

Mettere le mani su una casa popolare richiede un iter lungo e difficile, ma esistono delle scorciatoie. Queste, tutt’altro che legali, permettono di bypassare gli specifici requisiti di legge e le interminabile liste d’attesa delle normali procedure. Così, nel pieno dell‘emergenza abitativa, sempre più spesso c’è chi aggira le regole con soluzioni alternative. Questo quanto emerge da numerose indagini svolte dalle Procure del bel Paese che hanno rilevato che chi ha tale urgenza può ricorrere a due distinte strade. La prima è quella di rivolgersi a qualche associazione per la casa che, forti del diritto all’abitazione sancito dalla Costituzione, aiutano i più bisognosi a trovare un tetto anche se in maniera illecita. Il tutto senza corrispondere alcuna mazzetta ma semplicemente iscrivendosi all’associazione di turno per ottenere la tessera di socio, al costo di una manciata di euro, e quindi entrare nella lista delle occupazioni. Un elenco di famiglie in attesa di sistemazione che può essere ulteriormente velocizzato attraverso un sistema di punti dove ha la precedenza chi partecipa a cortei, manifestazioni e comizi. La seconda strada è quella che fa largo uso del sottobosco criminale, talvolta ma non necessariamente in collaborazione con singoli dipendenti infedeli delle amministrazioni pubbliche, dando luogo ad un mercato parallelo. Qui è spesso il venditore che servendosi di un ‘mediatore’, solitamente una persona che vive ‘la strada’, riesce ad abbordare e procacciare i clienti. Quest’ultimi sono in genere persone in difficoltà, spesso con bambini piccoli o con anziani a carico, prive dei requisiti per entrare nelle liste ufficiali oppure posizionate negli ultimi posti delle stesse che, però, con il loro agire finiscono per danneggiare chi avrebbe maggior diritto ad un tetto.

Tariffario – Acquistare una casa nel mercato parallelo e illegale non è poi difficile. I prezzi sono ovviamente vantaggiosi e l’offerta non manca. Solitamente per una casa fino a 80 metri quadrati, situata nella periferia di Roma, il costo oscilla tra i 10 mila e i 30 mila euro che vengono corrisposti in nero e finiscono per ingrossare le tasche di piccoli criminali. Importo che sale fino ai 40 mila euro per gli appartamenti più grandi, nell’ordine dei 100 metri quadrati. Non solo, spesso il prezzo è trattabile e infatti può capitare che a fronte di una richiesta insostenibile per l’acquirente, quest’ultimo possa spuntare uno sconto. E nel costo d’acquisto di immobili di edilizia popolare, i criminali spesso inseriscono anche i documenti di vendita ottenuti dai precedenti assegnatari con minacce o corrispondendo loro una piccola parte dell’importo dovuto dall’acquirente. Insomma un sistema a prova d’indagine dove i rischi per chi acquista casa sono davvero limitati. E anche quando gli enti scoprono qualche irregolarità, la strada per riuscire ad ottenere uno sfratto è tutta in salita e passa inevitabilmente per le aule di tribunale.

Dati preoccupanti – Secondo Federcasa, associazione che raggruppa differenti aziende di edilizia residenziale presenti sul territorio nazionale, il fenomeno ha raggiunto dati preoccupanti. Su circa 750 mila immobili censiti, 41 mila risultano occupati da persone che non ne avrebbero titolo. Un numero choc che però presenta forti distinzioni tra le varie zone del Paese. Quasi metà degli alloggi censiti è situato al Nord ma di questi solo il 21 per cento risulta occupata abusivamente. La restante metà delle abitazioni è divisa più o meno equamente tra Centro e Sud Italia dove gli irregolari risultano essere quasi l’80 per cento. Numeri impressionanti che fanno impallidire quelli relativi agli sfratti, nell’ultimo anno fermi al palo a quota 1180.