Siluro di Freccero contro Mentana: “Attacca la riforma Rai perché voleva stare al posto di Campo Dall’Orto”

Dopo che la riforma della Rai è diventata legge, Enrico Mentana sul Fatto ha detto che l’ad Rai con pieni poteri è Palazzo Chigi…
In un’intervista che La Notizia pubblica domani Carlo Freccero ha sganciato un siluro nei confronti del direttore del tiggì di la7. “Mentana è un presuntuoso – attacca Freccero – la deve piantare di fare sempre il primo della classe. Lui sì che è un lottizzato. So io come è entrato a Canale 5. Il vero problema è che Mentana era sicuro di essere lui il direttore generale ma Renzi all’ultimo ha cambiato idea”.

di MARCO CASTORO

La riforma della Rai vista da fuori e vista da dentro. Paolo Del
Debbio, conduttore del talk che vanta la media di ascolti più alta e
Carlo Freccero, membro del cda di Viale Mazzini, ma soprattutto uno
dei più grandi esperti di televisione.
Renzi aveva detto che la Rai andava svincolata dalla lottizzazione dei
partiti. È così con la nuova legge che dà pieni poteri all’ad Campo
Dall’Orto?
“Togliere i partiti dalla Rai – risponde Del Debbio – è come togliere
l’acqua dal mare. È impossibile”.

Più aperta la visione di Freccero:
“Potrebbe significare sì la fine dell’indipendenza della Rai per
tornare all’epoca di Bernabei oppure risultare una grande opportunità
per l’a.d. che è libero di poter aggiornare la Rai ai contenuti e ai
generi di oggi, web e digitale. Sulla carta è un incubo ma alla fine
potrebbe essere un miracolo”.
Ma Campo Dall’Orto ha lo spessore per essere indipendente da Renzi? Le
partecipazioni alla Leopolda sono un indizio…
“Le riforme dipendono dalle cose che si fanno – sottolinea Del Debbio
–  E con in cassa 400 milioni in più di cose se ne possono fare
parecchie. Soldi tutti della Rai, perché non credo che si possa
spacchettare il canone cambiando la concessione. Troppo difficile.
Cambiare tutto il sistema è un discorso astratto”.
Freccero mette il dito sulla piaga: “Bisogna vedere se l’a.d. abbia
voglia o no di svincolarsi dalla politica. Io gli do fiducia, lo metto
alla prova ma se fallisce non potrà dare la colpa ai partiti. Il suo
volo è senza paracadute. Se cade farà il botto perché nella nostra
epoca anche i poteri forti sono obbligati a fare i conti con il
popolo. La tv è come il calcio. Tutti siamo dei ct e sei fai brutta
figura se ne accorgono tutti. Se segue l’input politico la sua
missione diventa vergognosa. Se fallisce affonda sia lui sia Renzi”.
A mettere benzina sul fuoco dopo che la riforma è diventata legge ci
ha pensato Enrico Mentana con un’intervista sul Fatto in cui ha detto
che l’ad Rai con pieni poteri è Palazzo Chigi.
“Mentana è un presuntuoso – attacca Freccero – la deve piantare di
fare sempre il primo della classe. Lui sì che è un lottizzato. So io
come è entrato a Canale 5…”.
“Il vero problema – ecco in arrivo il siluro di Freccero – è che
Mentana era sicuro di essere lui il direttore generale della riforma
ma Renzi all’ultimo ha cambiato idea”.
E Freccero, che tipo di Rai vorrebbe vedere?
“C’è bisogno di un rinnovamento. Da Raidue in giù. Non sono così
rivoluzionario da dire che va cambiata anche Raiuno. Non si può
perdere lo zoccolo duro dei telespettatori. Tuttavia la rete
ammiraglia deve essere più indipendente e meno renziana. Il pubblico
che guarda la tv si è impoverito. Negli anni ’90 in Rai c’erano la
satira, Santoro, la Piovra. Oggi vanno forte le telenovele e le
fiction leggere. Vorrei una Rai pluralista. Non come SkyTg24 che è
troppo renziano e diventa insopportabile. Mi viene voglia di togliere
l’abbonamento. L’altra sera ho visto Petrolio, sembrava di essere alla
Leopolda. Hanno parlato dell’Expo come una fiera per fare affari.
Questa è una buona occasione per declinare la Rai al futuro. Del resto
Mediaset è in crisi. Tolte le Iene, Striscia e Del Debbio il resto è
la morte civile. Mi domando perché su Raiuno non possa tornare la
satira. Crozza ad esempio è da Raiuno. Il binomio web-tv è l’arma
vincente”.