Social senza trash, ci pensa Rita. Arginare la maleducazione che dilaga sul web. La Dalla Chiesa pensa a una sfida quasi impossibile

Solare e alla mano, Rita Dalla Chiesa è sempre sorridente mentre si racconta ai microfoni di Container, su Radio Italia anni 60 Roma

Solare e alla mano, Rita Dalla Chiesa è sempre sorridente mentre si racconta ai microfoni di Container, su Radio Italia anni 60 Roma. La radio è infatti un suo piccolo grande sogno. “Mi piacerebbe moltissimo parlare al microfono durante le ore notturne come un lupo solitario, che faccia compagnia alle persone sole. Sarebbe bello riportare al centro dei dibattiti un’umanità di questo genere. Mi sembra un ottimo modo per combattere la solitudine, sicuramente più dei farmaci”, ha commentato. In un mondo governato dai social, cogliere e raccontare la realtà sono compiti talvolta ardui da affrontare, soprattutto per radio e Tv. “Oggi nessuno può ignorare i social. Ricordo che a Forum avevo sempre un computer davanti attraverso il quale monitoravo le email. Poi, un giorno, ho iniziato a leggere in diretta i commenti di chi ci seguiva. Negli anni questa è diventata una modalità di lavoro molto diffusa, però credo sia ancora particolarmente interessante perché mostra cosa pensano davvero i telespettatori.” E sulla Tv che tutti dicono sia morta sembra invece che la conduttrice non la pensi così. Per Dalla Chiesa bisogna sempre entrare in punta di piedi nelle case, con discrezione, usando toni il più familiare possibile. Dunque con quell’educazione che ormai sembra sempre più rara. In fondo, ricorda ancora Rita, i programmi tengono compagnia  a tante persone. “Per questo bisogna impegnarsi ed esser sempre gradevoli e rispettosi”. Oggi però il linguaggio è cambiato. È una Dalla Chiesa a briglie sciolte, che parla di musica, tv e, a proposito di rispetto, si lascia andare al racconto del rapporto con il padre: “per lui era fondamentale il rispetto, quello delle regole e per gli altri. È stato un papà vero, attento, molto tenero e allo stesso tempo severo”.  Ma il ricordo più doloroso di questi tempi per Rita è quello per il suo amato Fabrizio Frizzi, scomparso giovanissimo a causa di un’emorragia cererbrale. Un dolore che ha colpio tutti, dalla politica alla tv e tantissima gente comune. “Fabrizio era una persona generosa, di straordinaria sensibilità e intelligenza. Io lo definivo un “ufficiale gentiluomo”, come il titolo del nostro film. È sempre stato presente, anche dopo la separazione”, ha ricordato Rita. E Mentre parla basta un sorriso, un’espressione dolce e riesce a entrare nel cuore di chi la ascolta, così come di chi la guarda in tv, oggi a Italia Sì. E forse è proprio questo il segreto del successo di una donna che non si ferma mai: “quello che passo dormendo è per me tempo perso. Perché io voglio vivere più possibile e quindi devo sfruttare tutti i minuti.”