Solo fumo, stop alla Lega sulla cannabis leggera. Conte smonta il leader del Carroccio: no alle crociate contro i negozi

Anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha rilanciato la sua guerra alla cannabis leggera

“La lotta alla droga è una priorità, la droga arricchisce la malavita e brucia i cervelli. Lo dicono i medici, non lo dice il ministro dell’Interno”. Con queste parole anche ieri il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, da Platì, rilancia la sua guerra alle droghe leggere. Ma a frenarlo, tra i tanti, ci ha pensato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Qualsiasi negozio che non è in regola non può continuare a esercitare l’attività commerciale. Questo è scontato, su questo c’è piena intesa”. Ma per il resto nessuna chiusura a priori di negozi: “Sulla Cannabis non c’è da litigare, perché non c’è nessuna proposta governativa contraria alla disciplina attuale”.

Insomma, “nessuna crociata”, precisa Conte smontando l’ennesima boutade leghista. A criticare le dichiarazioni degli ultimi giorni di Salvini, però, è stato anche il sottosegretario Stefano Buffagni, a cui alcuni giornalisti hanno chiesto se quella sulla cannabis sia una battaglia fondamentale. “Per gli italiani – ha risposto il sottosegretario agli Affari regionali – la priorità è il lavoro, è la stabilità. Infatti non c’è nell’agenda del governo e non lo prevede il contratto. Le persone vogliono lavoro e tasse da diminuire”.

A parlare, però, ieri è stato anche il senatore pentastellato Matteo Mantero, “reo” secondo la Lega di aver presentato un disegno di legge proprio sulla liberalizzazione delle droghe leggere. “Salvini si vanta di voler far chiudere i negozi, ma in realtà non lo può fare, lo dimostra la sua ordinanza in cui manda controlli, così però impegna le risorse delle forze dell’ordine nell’obiettivo sbagliato”, dice il senatore, lanciando un chiaro segnale al ministro che non avrebbe lanciato una dura offensiva contro le criminalità organizzata che, come si sa, hanno in mano tutto il business illegale del narcotraffico.

CHI STA CON LA LEGA. E così gli unici, di fatto, a stare dalla parte della Lega è Fratelli d’Italia. “Mentre la Lega e il M5S non fanno che litigare per il terrore di perdere voti, Fratelli d’Italia, dopo avere richiesto per quasi un anno un intervento al Governo, oggi (ieri, ndr) ha presentato una mozione d’Aula per contrastare la droga in modo serio e puntuale, costringendo Salvini e Di Maio a prendere degli impegni chiari e netti. Se veramente si vuole intervenire nel contrastare la diffusione della droga in Italia, terza in Europa per uso di Cannabis e quarta per uso di Cocaina (dati OEDT 2018), i controlli più severi dei Cannabis Shop lanciati da Salvini sono sola la dimostrazione della debolezza della Lega”. Così Maria Teresa Bellucci, capogruppo della Commissione Affari Sociali, deputato e responsabile nazionale del Dipartimento Dipendenze di Fratelli d’Italia.

Più cauta, invece, Forza Italia. “Per contrastare la diffusione delle droghe – spiega il senatore Maurizio Gasparri – serve una strategia a 360 gradi. Non bastano annunci o titoli sui giornali. Bisogna rivedere le norme che hanno consentito il proliferare dei negozi della cosiddetta cannabis light. In alcuni di questi centri è stata spacciata anche droga contenente principi attivi superiori a quelli ammessi dalla legge. Forza Italia vuole rivedere le leggi, come ha annunciato Berlusconi”. Come, però, ancora non è chiaro.