Spunta pure il candidato condannato. Nuova grana per il M5s in Puglia, ma Antonio Tasso si difende: “Non è vero”. Di Maio duro: “Proposta l’espulsione ai probiviri”

Ancora guai per il M5s. Dopo quello di Antonio Caiata (sul quale i Cinque Stelle di Siena hanno alzato la voce) spunta infatti un nuovo “caso” di incompatibilità con le regole grilline tra i candidati esterni e in vista c’è una nuova espulsione

Secondo quanto riportato dal Foglio.it, infatti, Antonio Tasso, candidato all’uninominale di Cerignola-Mafredonia, è stato condannato in primo grado nel 2007 per violazione di diritto d’autore: “Con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso abusivamente duplicava o riproduceva a fine di lucro, 308 cd per videogiochi e 57 cd musicali”. Sempre secondo il quotidiano diretto da Claudio Cerasa, “il giudice ha concesso le attenuanti generiche, e lo ha condannato alla pena di sei mesi di reclusione e 2.000 euro di multa oltre al pagamento delle spese processuali. La pena è stata sospesa perché Tasso non aveva precedenti penali”. Il processo è finito poi in prescrizione. Nei confronti del “passato giudiziario” di Tasso, nei giorni scorsi si era scagliato anche il candidato avversario Michele Bordo (Pd).

Su Facebook però l’interessato si difende, affermando di “aver inviato tutti i certificati giudiziari al M5s, che sono risultati puliti”. Nel post, Tasso non parla della condanna in primo grado del 2007 ma di una denuncia ricevuta tra il 1999 e il 2000: “Non c’è stata alcuna condanna”, ha spiegato.

Ma il candidato premier del M5s, Luigi Di Maio, propone di espellerlo. “Antonio Tasso si è potuto candidare con il Movimento 5 Stelle perché il suo certificato penale è pulito, non ha carichi pendenti e il suo 335 risulta nullo.
Pertanto risultava candidabile.  Peccato che dieci anni fa Tasso sia stato coinvolto in un processo, perché avrebbe masterizzato dei Cd-Rom. Il processo è arrivato solo alla condanna in primo grado e poi è andato in prescrizione. Tasso ha accettato la prescrizione prima che esistesse il codice etico del Movimento e prima che esistesse il Movimento stesso.  Resta il fatto che non ci ha informati di questo episodio. Per questa ragione – ha concluso il vicepresidente della Camera su Facebook – è stato segnalato al collegio dei probiviri a cui ho proposto l’espulsione”.