Legge di Instabilità. Da Chernobyl alla Libia, paghiamo ancora di tutto

Legge di Instabilità. Da Chernobyl alla Libia, i soldi vanno dappertutto

di Carmine Gazzanni Da Chernobyl fino alla Libia. Con la Manovra si finanzia di tutto. Spesso a causa di una serie di programmi pluriennali, ogni anno è la stesa storia: dagli allegati alla Legge di Stabilità emergono infatti finanziamenti particolari che, probabilmente, mai nessuno si sarebbe aspettato. Ed ecco allora che l’anno prossimo verseremo 6 milioni 515 mila euro per “contributo Cernobyl”. Più nel dettaglio, il fondo è in  favore del Chernobyl  Shelter Fund, istituito presso la Banca Europea  per  la  Ricostruzione  e  lo Sviluppo dell’area, come recita il decreto del 2013 con cui è stato approvato il finanziamento. Non solo. Fino al 2017, infatti, l’Italia verserà per la causa ben 25 milioni. Ma ecco la particolarità: secondo quanto stabilito dalla legge, quest’anno avremmo dovuto versare 5,7 milioni. E invece spenderemo a riguardo 800 mila euro in più. Il motivo? Resta oscuro. Ma non è questo l’unico finanziamento che lascia interdetti e che emerge dalla Manovra. L’anno venturo, esattamente come quello trascorso, verseremo poco più di un milione di euro anche per il trattatto “di amicizia e partecipazione” tra l’Italia e la “Grande Giamahiria araba libica popolare socialista”, siglato nel 2008 da Gheddafi e Silvio Berlusconi. Un accordo economico, questo, che addirittura durerà fino al 2028. Non mancano, poi, spese inevitabili a causa di clamorosi ritardi sulla tabella di marcia, come il miliardo che si stanzierà nel 2016 per le opere di ricostruzione (in molti casi ancora in alto mare) nei comuni interessati dal terremoto che colpì l’Abruzzo nel 2009. C’è, poi, il finanziamento destinato al “coordinamento delle politiche riguardanti l’appartenenza dell’Italia alla comunità europea”: 4,5 miliardi solo per il 2016. Tw: @CarmineGazzanni