Stagione 2013 da scordare. Per il turismo sarà un’estate dura

di Monica Setta

La ripresa arriverà nel 2014, anche nella preziosa industria italiana del turismo, sempre che il governo Letta faccia fino in fondo la sua parte. Per i prossimi mesi, invece, c’è tanto da tirare la
cinghia. Il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca fa il punto su che estate farà con La Notizia. E lo scenario non è allegro.
“Per avere un quadro previsionale dell’estate 2013 dobbiamo necessariamente tracciare un profilo di riferimento. E questo non può essere delineato se non guardando all’andamento del 2012. Andamento purtroppo negativo, caratterizzato da flussi a doppia velocità. Al buon risultato della clientela straniera, che anche nel 2012 ha continuato a scegliere l’Italia quale meta ideale per trascorrere un periodo di vacanza, mettendo a segno un lieve ma significativo incremento dell’1%, si è contrapposto il marcato calo della clientela interna (-5,4%) che ha rispecchiato la crisi economica”.

E la tendenza di quest’anno?
“Uguale. Nei primi 5 mesi, oltre ad un altalenante andamento di arrivi e presenze, con gli italiani a -4,7% e gli stranieri a +3,1%, è l’emergenza lavoro il primo problema. Il calo del 5% di lavoratori, tra occupati a tempo indeterminato ed a tempo determinato, rilevato dal nostro Centro Studi, rappresenta un danno incalcolabile innanzitutto per quei lavoratori e le loro famiglie alle quali viene meno oltre al lavoro una indispensabile fonte di reddito, che si rovescia sull’economia con un drammatico calo dei consumi”.

In questi giorni sono in corso incontri tra imprese e sindacati per rinnovare il contratto di categoria del turismo. Sente aria d’intesa?
“Tutti noi siamo impegnati nella ricerca di una strategia comune volta a salvaguardare i dipendenti ed a sviluppare la capacità competitiva delle imprese. Ma da soli, imprese e sindacati, non ce la possono fare. Questo deve essere chiaro. Da qui le nostre richieste per ottenere quei puntelli senza i quali lo svuotamento dei reparti nelle varie imprese turistiche potrebbe divenire un pozzo senza fondo”.

Quali le mete e i tipi di vacanze più in voga nell’estate 2013?
“È tipico che nei mesi estivi, per un Paese quale il nostro, dotato di 8 mila chilometri di coste, sia il mare la vacanza privilegiata dagli italiani. Di solito questa scelta raccoglie il 50% delle preferenze, mentre per la restante parte la montagna col 20% e le città d’arte con un altro 20% completano la panoramica delle mete predilette, seguite dal turismo lacuale e da quello termale e del benessere. Ma al di là della tipologia della vacanza, la nostra attenzione ė tutta concentrata sulla possibile ripresa del 2014. È quasi matematico che dopo un periodo di flessione arrivi un periodo di ripresa. Ma in questi anni stiamo vivendo una crisi epocale che va ben oltre la ciclicità di fenomeni del genere. La recessione mondiale nella quale i principali Paesi industrializzati si trovano, non ha analogie con la crisi del ’29. Allora la crisi colpì un mondo condizionato da una povertà diffusa ad economia prevalentemente contadina mentre oggi il sistema economico globale è caratterizzato da una ricchezza diffusa, con una industrializzazione esasperata ed un terziario in costante avanzamento, che consente all’Unione europea di non cadere in deflazione ed al sistema produttivo di perdere parecchie imprese ma non crollare del tutto”.

Una differenza sostanziale…
“Esatto. Ma oggi le due valute forti Dollaro ed Euro costituiscono a mio parere la base sulla quale fissare nuove regole per stabilizzare i mercati e ridare slancio ad imprese e famiglie. Di conseguenza, se questo scenario prenderà forma e la condivisione delle emergenze prevarrà su interessi nazionalistici, si può ipotizzare per il 2014 una ripresa. Ripartenza che si avvarrà dell’esperienza pregressa, maturata in questi anni di recessione, e facendo tesoro degli errori compiuti darà nuovi impulsi occupazionali ed economici non solo al turismo. Da qui la necessità che il nostro Paese si doti di una strategia futurista per la crescita del settore e approfitti del momento per ripartire prima di tanti altri nostri competitors, riguadagnando posizioni nella classifica dei Paesi più gettonati al mondo.