Stalking telefonico fingendosi l’Authority. Ecco le prove che inchiodano Enel – ASCOLTA GLI AUDIO

Ecco le prove che il gruppo Green Network ha consegnato all’Autorità che ha avviato un’indagine sulle tre grandi utility: Enel, A2A e Acea - ASCOLTA

Molte società elettriche usano da tempo pratiche scorrette per “rubarsi” i clienti. La Notizia se n’è occupata più volte e casi lampanti sono stati documentati da trasmissioni televisive come Presa Diretta di RaiTre. Le prove che il gruppo Green Network – un operatore attivo sul mercato di elettricità e gas dal 2003 – ha raccolto e consegnato all’Antitrust superano però l’immaginazione. E per questo l’Autorità ha avviato un’indagine che ha portato ieri anche a una serie di perquisizioni nelle sedi di tre grandi utility: Enel, A2A e Acea. Attraverso gli addetti di call center, migliaia di clienti di Green Network venivano contattati e spinti a cambiare fornitore. Le telefonate, che La Notizia è riuscita ad ascoltare sono imbarazzanti, soprattutto per Enel, verso cui sedicenti funzionari dell’Autorità per l’Energia chiedono di trasferire i contratti di fornitura dell’energia. Una concorrenza non solo sleale, ma dai profili penali, visto che l’Autorità non si sognerebbe mai di spingere i cittadini a scegliere un operatore piuttosto che un altro.

ASCOLTA GLI AUDIO INCRIMINATI:

Nel primo audio si dice che Green Network si sarebbe trasferita nel Regno Unito “siccome ora è uscita dall’Europa” e ora “faranno pagare anche le tasse”. Da qui la necessità di “fare la disdetta” perché Enel “è incaricata di fare tutti questi lavori per i clienti Green Network”. Un altro aspetto degno di nota è che dal call center è evidente che si abbiano i dati personali e sensibili dei clienti. E ancora: perché queste telefonate? “Ha chiesto l’Autorità” di farle.

 

Nel secondo audio, com’è evidente, si ribadiscono essenzialmente gli stessi contenuti della prima telefonata. E si dice di più: “Green Network non lavora più…lo Stato le ha tolto… perché ha fatto la fregatura ai nostri clienti”.

Antitrust in azione – L’Antitrust è perciò dovuta intervenire in modo deciso, anche perché gli operatori sotto indagine avrebbero approfittato della loro posizione dominante sul mercato non solo per strappare clienti ai concorrenti e per difendere la propria quota di mercato ed evitare un calo dei guadagni, ma anche per posizionarsi in anticipo in vista della totale liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica. A far correre l’Authority che vigila sul funzionamento della libera concorrenza è stata anche una segnalazione di Aiget, l’associazione che raccoglie più di 50 grossisti e trader di energia e gas in Italia. L’elemento difficilmente oppugnabile nell’inchiesta sono però le numerose telefonate registrate, dove è palese la veicolazione di informazioni errate e di carattere denigratorio nel confronti di Green Network. Chi chiamava – entrato chissà come in possesso di un tabulato con i clienti di questa società – affermava che “Green network sarebbe fallito o in procinto di fallire, non avrebbe più l’autorizzazione a operare come venditore di energia, applicherebbe prezzi più elevati poiché straniera, avrebbe problemi giudiziari, avrebbe emesso fatture errate”. Tutte cose non vere e che però inevitabilmente allarmavano i clienti di questa società. Una pratica chiaramente vietata dalla legge, sulla quale i funzionari Antitrust e la Guardia di Finanza stanno vagliando i documenti acquisiti nelle perquisizioni di ieri.

Riceviamo e pubblichiamo:

Gentile Direttore,

scriviamo in merito all’articolo “Pressioni per rubare i clienti, indagini su Enel, Acea e A2A”, pubblicato oggi sul Suo quotidiano, poiché contiene informazioni non veritiere.

Come si evince dal provvedimento di avvio dell’istruttoria, pubblicamente disponibile sul sito internet dell’AGCM fin dal tardo pomeriggio di ieri, l’istruttoria nei confronti di A2A Energia è stata avviata a seguito di segnalazioni di AIGET ed Edison Energia, che non contestano affatto l’adozione di pratiche commerciali scorrette come indicato nel vostro articolo, bensì l’ipotesi (non dimostrata e non vera) di aver utilizzato le informazioni relative ai clienti della stessa A2A Energia in regime maggior tutela, segmento in cui A2A Energia detiene una posizione dominante, in alcuni ambiti territoriali, in virtù del monopolio legale nella fornitura di tale servizio.

Non ci risulta che Green Network abbia mai, e sicuramente non nell’ambito dei procedimenti di cui si parla nell’articolo, inviato all’AGCM segnalazioni di pratiche commerciali scorrette poste in essere da A2A Energia.

Riteniamo quindi doveroso precisare che A2A è totalmente estranea al comportamento descritto nell’articolo. A2A infatti ha sempre operato con lealtà e correttezza nella competizione di mercato, sia verso la clientela che nei confronti dei concorrenti, e che è sempre stata perseguita la trasparenza delle condotte commerciali verso tutti i clienti.

Con riferimento all’oggetto dell’istruttoria, inerente il solo utilizzo delle informazioni relative ai clienti di A2A Energia in maggior tutela, A2A è certa che emergerà la completa infondatezza delle accuse mosse dai segnalanti.

In attesa di veder pubblicata questa precisazione,

inviamo cordiali saluti.

Ufficio Stampa A2A