Staminali per riparare danni al cervello. Una nuova ricerca dà speranza a chi è stato colpito da ictus

La scoperta di questo meccanismo molecolare potrebbe aprire nuovi scenari. E dare nuove speranze alle persone colpite da ictus.

Potrebbe essere nelle staminali il futuro della neuro medicina. Nel caso di danni celebrali dovuti ad ictus infatti il trapianto di cellule staminali neurali potrebbe offrire una strategia concreta per accelerare il recupero cerebrale del paziente. Attraverso una ricerca su cavie è stato dimostrato come questo tipo di cellule  somministrate tramite un’iniezione nel sangue, riescano a raggiungere l’area del cervello danneggiata, producendo una proteina chiamata Vegf, ossia fattore di crescita dell’endotelio vascolare. Questa proteina permette di accelerare i processi naturali di contenimento degli effetti neurotossici dell’ictus, promuovendo la plasticità cerebrale, per mezzo della quale le aree circostanti, sane, si adattano per supplire alle funzioni perse.

La scoperta di questo meccanismo molecolare potrebbe aprire nuovi scenari per lo studio del trapianto di cellule staminali neurali in diversi disturbi neurologici. I ricercatori dell’Ospedale San Raffaele avevano già dimostrato in precedenza come in caso di ictus il trapianto di cellule staminali neurali migliorasse il recupero della funzionalità cerebrale, ma adesso si è riusciti a comprendere il meccanismo responsabile dell’effetto. La nuova ricerca dimostra cosa fanno le staminali neurali nell’ictus: viaggiano fino al sito della lesione e, senza differenziarsi in neuroni, iniziano a produrre la proteina riparativa. Dopo un ictus, infatti intorno alla parte colpita dall’ischemia c’è una plasticità maggiore. è proprio in questa finestra temporale, che il trapianto di staminali può essere più efficace nel favorire i processi riparativi propri del cervello.