Sul Tav viaggiano solo le polemiche. Per Salvini si fa, Di Maio lo esclude. Il premier media, ma placare gli animi ora è dura. E da Parigi chiedono tempi rapidi sulla decisione finale

Il leader della Lega Salvini accelera sulla costruzione dell’Alta Velocità Torino Lione,

Dopo la ruspa Matteo Salvini sale sul Tav. Il leader della Lega accelera sulla costruzione dell’Alta Velocità Torino Lione, mentre il capo politico del Movimento 5 Stelle frena, e il premier Conte cerca di prendere tempo. Ieri la visita del ministro dell’Interno a Chiomonte per brindare con gli operai del Tav “affinché possano tornare presto a lavorare”, ha dato vita a un nuovo cortocircuito dentro la maggioranza che sostiene il Governo di Giuseppe Conte.

Poco prima che avesse inizio l’annunciato show di Salvini al cantiere dell’Alta Velocità, Di Maio rispondendo ai cronisti aveva detto “Non vado a Chiomonte visto che lì non è stato scavato ancora un solo centimetro: c’è solo un tunnel geognostico. La spesa del Tav può essere benissimo dirottata sulla metropolitana di Torino o sull’autostrada Asti-Cuneo. Lasciamo i soldi a quel territorio ma investiamoli per cose prioritarie”.

Poco dopo è arrivata la risposta di Salvini da Chiomonte che ha spiegato: “Sono contento perché gli italiani grazie alle vostre telecamere possono vedere che il tunnel c’e. Ci sono 25 km di gallerie scavate. Se devo spendere 4 miliardi dei contribuenti italiani per finire l’opera sono soldi ben spesi, se lo devo fare per tornare a riempire i buchi scavati in 5 anni di lavoro mi sembra demenziale”.

Un botta e risposta che ha visto la discesa in campo di Conte per cercare di far ragionare i suoi vicepremier, ricordando come “Il dibattito pubblico sui cantieri è preso dalla Tav, che è un progetto complesso ma non possiamo fermarci alla Tav, stiamo lavorando all’analisi costi benefici ma stiamo lavorando a tanti altri cantieri”. Un chiaro richiamo allo studio affidato dal ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, alla commissione guidata dal professor Marco Ponti, alla quale, in accordo con il contratto di governo firmato da Lega e 5 Stelle, spetta decidere se la Tornio Lione vada completata o bloccata.

Le parole di Conte non sono riuscite a placare la Lega, che per bocca presidente della Commissione Trasporti, Alessandro Morelli, si è detto sicuro che “alla fine l’opera si farà. Il dibattito è aperto sul come, ma che si fa non ho dubbi”. A quel punto è intervenuto il professor Ponti, che parlando di un’altra opera, ha ricordato “L’analisi che abbiamo preparato ha detto che i costi per la realizzazione del Terzo Valico saranno superiori ai benefici dell’opera da finire, ma nonostante questo il ministro Toninelli, cioè la politica, ha deciso di andare avanti”. Un vero e proprio cortocircuito con gli esponenti di Lega e 5 Stelle che per tutto il giorno hanno martellato con dichiarazioni, rispettivamente, pro e contro il Tav.

Nelle stesse ore il ministro dei trasporti francese, Elisabeth Borne, in visita al cantiere dell’Alta Velocità sul versante transalpino sottolineava “I nostri vicini italiani hanno voluto ulteriori valutazioni, ma ci sono anche scadenze che richiedono decisioni da prendere “ con velocità.