Sulla scia di Pisapia. Il neosindaco Beppe Sala presenta la sua giunta: metà assessori riconfermati, vicesindaco donna e consulenze a Gherardo Colombo e a Emma Bonino

Una giunta in linea con quella di Giuliano Pisapia. Beppe Sala ha deciso di porsi in continuità con il passato, consapevole che l’era Pisapia ha lasciato il segno nel cuore di Milano. E così ecco la nuova giunta di Milano. La più importante novità riguarda il vicesindaco che sarà una donna,  Anna Scavuzzo. Per il resto, come detto, metà degli assessori sono stati riconfermati dalla giunta.

La prima riunione si terrà “giovedì o venerdì e come avevo promesso sarà al Giambellino“, un quartiere periferico della città. “Non è solo una questione simbolica, credo che ascoltare la città sia importante”, ha chiosato Sala.

Come assessori sono stati confermati Pierfrancesco Majorino (Politiche Sociali), Cristina Tajani (Lavoro e commercio), Carmela Rozza (Sicurezza), Filippo del Corno (Cultura), Pierfrancesco Maran (Urbanistica) e Marco Granelli (Mobilità). I nomi nuovi sono quelli della Scavuzzo, che sarà anche assessore all’Educazione, Roberta Guaineri (Turismo, Sport e Tempo libero), Gabriele Rabaiotti (Casa e lavori pubblici), Roberto Tasca (Bilancio e Demanio) e Roberta Cocco, manager di Microsoft, alla Trasformazione digitale e servizi civici. Al radicale Lorenzo Lipparini un nuovo assessorato alla Partecipazione e open data.

Sala terrà le deleghe alle partecipate, promozione internazionale eperiferie e ha confermato la collaborazione di Gherardo Colombo ed Emma Bonino come consulenti del Comune. L’ex magistrato simbolo di Mani Pulite, come annunciato durante l’avvicinamento al ballottaggio, farà parte del comitato per la trasparenza in cui siederanno anche Mara Brassiolo, presidente di Transparency e imprenditrice, Stefano Nespor, avvocato e giornalista pubblicista fondatore di Greenlex e direttore della Rivista Giuridica dell’Ambiente e Federico d’Andrea, personalità della società civile. Bonino dovrebbe essere invece consulente per le questioni internazionali, “perché la Brexit, che non è una buona notizia può essere una grande opportunitàper Milano se agisce in fretta”.