Sviluppo davvero sostenibile. Ora in Italia c’è chi controlla. L’adesione all’Agenda dell’Onu non è sufficiente. Al via nuovi stimoli per ridurre la povertà

di Giovanna Tomaselli

Lo sviluppo non è sempre portatore di benefici, soprattutto se presenta costi ambientali e sociali fintroppo facili da scaricare sui territori meno protetti e sulle generazioni successive. Per dare un senso alla crescita economica, anche attraverso la valorizzazione di attività che saranno sempre più preziose – come tutte quelle del terzo settore – nel settembre scorso i Paesi membri delle Nazioni Unite hanno approvato un’Agenda globale per lo sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030. Un documento che anche in Italia adesso si trasforma da elenco di principi in una sorta di cronoprogramma. Un impegno solenne, insomma, affidato al controllo della neonata Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), presentata oggi alla Camera dalla presidente Laura Boldrini e dal Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. Portavoce dell’Asvis è l’economista Enrico Giovannini. L’Agenda – ha spiegato proprio Giovannini – è un impegno straordinariamente importante per il futuro dell’Italia e del Mondo.

I NOSTRI IMPEGNI – Sottoscrivendo l’Agenda, che supera definitivamente la visione dello sviluppo sostenibile come un fatto puramente ambientale, riconoscendone gli aspetti economici, sociali e istituzionali, l’Italia si è impegnata, tra l’altro, ad ottenere i seguenti risultati: dimezzare il numero di poveri assoluti (attualmente pari a circa quattro milioni), adottare sistemi di produzione agricola pienamente sostenibili, ridurre drasticamente la dispersione scolastica (attualmente superiore al 15%), eliminare le discriminazioni nei confronti delle donne, ridurre in modo rilevante, entro il 2020, il numero dei giovani che non studiano e non lavorano (i Neet sono attualmente oltre due milioni), adottare politiche efficaci per la protezione dell’ambiente migliorandone la qualità, ed aumentare l’efficienza energetica riducendo le emissioni di gas serra.

GLI SPONSOR – Sono impegni difficili da raggiungere, che richiedono interventi immediati di carattere politico, cambiamenti significativi nelle strategie aziendali e nei comportamenti dei cittadini, uno sforzo per l’adozione di tecnologie adeguate e l’impegno di tutti per orientare le decisioni individuali verso il raggiungimento di una vera sostenibilità dello sviluppo. L’ASviS nasce, su iniziativa della Fondazione Unipolis e dell’Università di Roma “Tor Vergata” e riunisce circa 80 tra le più importanti istituzioni e reti della società civile.