Tagliano pure i volontari. Il Servizio diventa inCivile

di Andrea Koveos

Dal mese di giugno trovare un volontario del Servizio civile nazionale sarà impossibile. Il bando che prevedeva per inizio 2013 la partenza di un nuovo contingente di quasi 19 mila giovani non è mai partito. Comuni e enti pubblici rischiano di non garantire più quei servizi svolti finora da migliaia di volontari. Assistenza sociale, protezione civile, tutela dell’ambiente e del patrimonio artistico e culturale settori che rischiano di essere lasciati scoperti per mancanza di personale.
E in un periodo drammatico di sofferenza economica, in cui mancano i trasferimenti dallo Stato verso i territori, rinunciare ai volontari rappresenta il colpo di grazia finale alla sopravvivenza stessa dei Comuni.
Senza il Servizio civile alcuni progetti indispensabili per la popolazione non possono essere realizzati.
Eppure un anno fa il ministro Andrea Riccardi aveva invitato gli enti di Servizio Civile Nazionale ed i giovani volontari ad una conferenza stampa presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri in cui annunciava di aver trovato 50 milioni di euro che avrebbero garantito l’avvio di quasi 19 mila volontari nel 2013 e di altrettanti nel 2014. Sulla scorta di quelle indicazioni gli enti hanno speso un bel po’ di soldi per organizzare la propria progettazione, coinvolgendo decine di migliaia di sedi, di partner e di università.
Tutto inutile: ad oggi quei 50 milioni di euro non sono ancora stati acquisiti dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile. Su questo la deputata Francesca Bonomo (Pd), insieme con altri colleghi ha presentato un’interrogazione all’ex ministro Riccardi senza ricevere alcuna risposta ufficiale. Ora spetterà al nuovo ministro Josefa Idem chiarire le intenzioni del Governo.
Ma le prospettive non sono ottimistiche. Anche il presidente del Forum Nazionale per il Servizio Civile, Enrico Maria Borrelli, sollecita il neo ministro a utilizzare le poche risorse disponibili per il 2013 e quelle programmate per il 2014 per evitare l’emanazione di un bando con numeri fin troppo ridotti. Tutto lascia pensare infatti che il prossimo bando, previsto per il mese di settembre, potrà reclutare al massimo 12 mila giovani a fronte di un fabbisogno tre volte superiore. Il Servizio civile rappresenta un’opportunità per i giovani di crescita personale, di formazione e anche di occupazione (nel 2011 ci sono state quasi 76mila domande per 16.325 posti).
I volontari ricevono un trattamento economico pari a quello dei militari in ferma annuale: 433 mila euro per un impegno di almeno 30 ore settimanali, mentre allo Stato un volontario costa circa 6 mila euro l’anno. Costi ridotti e benefici incontestabili.
Eppure nel corso degli anni e dei vari governi il Servizio Civile Nazionale è sparito in silenzio nell’agenda politica, compresa in quella del ministro Riccardi che pure nel 2012 con la Comunità di Sant’Egidio ha ricevuto un importante premio al volontariato. Sul piano economico, infatti, il Servizio Civile nazionale è stato falcidiato perdendo nel corso degli anni più di oltre 230 milioni di euro di finanziamenti statali. Una catastrofe che nel 2012 ha prodotto il blocco del Servizio Civile Nazionale con enormi disagi per i cittadini.
Oggi, il mancato avvio del bando del Servizio civile nazionale, dunque, è un altro duro colpo inferto dalla politica a quella società civile spesso invocata ma scarsamente condivisa.