Tav, il governo militarizza la Val di Susa. Altri 200 uomini per la sicurezza del cantiere. La decisione del Viminale dopo gli ultimi episodi violenti

Duecento militari in più in Valsusa. E’ quanto ha stabilito il Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza, che si è tenuto questa mattina presieduto dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano. “Dopo un’approfondita analisi delle manifestazioni di protesta e dei recenti episodi di danneggiamento a carico di alcune imprese, legati alla realizzazione della Tav Torino-Lione, il Comitato – si legge in una nota -, nell’evidenziare la necessità di tenere alto il livello di attenzione e vigilanza, ha deliberato, attraverso una rimodulazione del Piano di impiego dei militari nel controllo degli obiettivi a rischio, l’invio di ulteriori 200 unità per le esigenze di sicurezza del cantiere Tav in Val di Susa”. Al comitato hanno partecipato i vertici nazionali delle Forze di Polizia e dei Servizi di Intelligence e il Capo di Stato Maggiore della Difesa.

La decisione arriva pochi giorni prima dell’inizio dei lavori per lo scavo del tunnel. E ovviamente per l’inizio dei lavori sono previste nuove dure manifestazioni. Da qui la decisione di mandare nuovi uomini per garantire l’ordine pubblico. Al tempo stesso il Comitato ha inoltre deciso di mandare a Torino, come nuovo prefetto della città, Paola Basilone, ex vicecapo della Polizia, per garantire la presenza di un rappresentante del governo esperto di ordine pubblico. E domani sarà a Torino anche il capo della Polizia Alessandro Pansa per una riunione di coordinamento con tutti i questori della regione.

E dal carcere è arrivato l’invito di Alfredo Davanzo e Vincenzo Sisi, membri delle cosiddette “Nuove Br” ai No Tav: “Il movimento deve compiere un salto in avanti, politico organizzativo, assumendosene anche le conseguenze, o arretrare”.

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano  in queste ore di grande attenzione sui cantieri della Tav e sulla situazione in Valsusa  replica e avverte: “Lo Stato fa lo Stato. La Tav si farà. Delinquenti e bombaroli si rassegnino. Andremo avanti”, spiega Alfano, “ribadendo che un’opera strategica, decisa rispettando tutte le procedure di legge e ascoltando le popolazioni, non può essere bloccata da chi, colluso dell’eversione e della violenza, pretende di contrapporsi alla legge ed alla democrazia”. Ecco perché”, sottolinea il ministro, “dopo aver protetto più efficacemente il cantiere con il decreto dell’8 agosto, oggi rafforziamo i contingenti che proteggeranno l’avvio dei lavori della ‘talpa’ (la macchina che scaverà il tunnel, ndr), nonché abbiamo scelto come prefetto una donna di grande esperienza di territorio e di ordine pubblico”.