Tensione a Ventimiglia tra migranti e polizia. Arrestati tre francesi armati. E i No Borders annullano il corteo

La tensione è altissima a Ventimiglia nel giorno della manifestazione organizzata dai No Borders. Ecco cosa sta succedendo

La tensione è altissima a Ventimiglia nel giorno della manifestazione organizzata dai No Borders che protestano contro la chiusura delle frontiere che impedisce la libera circolazione dei migranti. I controlli della polizia sono minuziosi e hanno l’obiettivo di limitare al minimo possibili scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, dopo che sabato sera, nel corso dei tafferuglio tra una cinquantina di attivisti e poliziotti, il sovrintendente capo della polizia Diego Turra, 52 anni, è morto, stroncato da un infarto mentre scendeva da un mezzo. Il presidente della Liguria Giovanni Toti è arrivato addirittura a chiedere al Prefetto di Imperia, Silvana Tizzano, “di vietare la manifestazione”.

Questa mattina, peraltro, tre cittadini francesi sono stati fermati alla frontiera di Ponte San Ludovico, in territorio italiano. I tre avevano mazze e coltelli e cappucci neri: sono stati sottoposti a fermo. Secondo la polizia, è molto probabile che volessero prendere parte al corteo che è partito alle 15 da piazza Costituente e che ha visto la partecipazione dei 600 migranti che vorrebbero passare il confine e al momento sono nel centro temporaneo di accoglienza allestito dalla Croce Rossa. In mattinata la polizia ha arrestato anche due rappresentanti del movimento No Border e ha emesso 11 fogli di via obbligatori a carico di altrettanti antagonisti che ieri sera hanno preso parte ai tafferugli poco lontano dal campo di temporanea accoglienza. L’iniziativa è stata organizzata dopo gli episodi di tensione tra migranti e polizia avvenuti due giorni fa, quando 140 persone hanno forzato il cordone di sicurezza e sono riuscite a entrare in Francia (leggi). Tutti i migranti sono stati fermati dalla polizia francese e trasferiti di nuovo in Italia. Adesso si trovano nei centri di identificazione del Sud in attesa di essere espulsi. “La situazione della sicurezza nella città di confine – ha detto il governatore Toti – sta diventando intollerabile. Chiediamo al più presto un intervento deciso e fermo del governo per ristabilire ordine al confine e garantire l’incolumità dei cittadini”.

La polizia intanto ha ricostruito la dinamica della morte del sovrintendente capo Turra che è stato colpito da un malore. Secondo quanto accertato, circa 50 No Borders hanno cercato di avvicinarsi più volte al centro. La polizia ha invitato i manifestanti ad allontanarsi e poi ha sparato lacrimogeni ma gli antagonisti hanno insistito. Da qui sono scoppiati i tafferugli e Turra è stato colpito dall’infarto mentre scendeva dal mezzo.