Terra dei Fuochi e dell’amianto. A Caivano 20mila metri quadri ridotti a discarica di rifiuti pericolosi: 69 denunce e 34 attività sequestrate

Terra dei Fuochi, i controlli hanno portato alla denuncia di 69 persone per reati ambientali e al sequestro di 34 attività che operavano illegalmente.

La Terra dei Fuochi torna, drammaticamente, a far parlare di sé. Questa mattina, infatti, gli agenti della Polizia della Città Metropolitana di Napoli hanno sequestrato, nel territorio del comune di Caivano, un’area di circa 20mila mq ridotta a discarica di rifiuti pericolosi e amianto. Olii esausti di officine meccaniche e acque reflue di autolavaggi o di attività per la lavorazione di pellame sversati direttamente nelle fogne pubbliche. Fumi ed esalazioni pericolose di autocarrozzerie in atmosfera, senza alcuna protezione e autorizzazione. Oltre 3000 gomme usurate in strada e centinaia di sacchi contenenti scarti di lavorazioni tessili tenuti a deposito negli opifici in attesa di smaltimento irregolare, dato che dei formulari previsti dalla Legge per il carico e lo scarico dei rifiuti non c’è traccia. Ma anche lavoratori in nero, senza alcuna forma di tutela assistenziale e previdenziale. Insomma, un quadro a dir poco tragico. E non a caso i controlli hanno portato alla denuncia di 69 persone per reati ambientali e al sequestro o alla sospensione di 34 attività che operavano illegalmente.

All’interno dell’area insistono due capannoni di circa 4mila mq ciascuno. La copertura di uno dei due sarebbe costituita interamente da amianto in cattivo stato manutentivo, scheggiato e quindi pericoloso per la salute. L’amianto sgretolatosi dalla copertura è altresì presente su tutto il piazzale. Su di un veicolo parcheggiato all’interno dell’area sono presenti inoltre numerosi fusti il cui contenuto sarà oggetto di analisi da parte dell’Arpac. Al vaglio degli inquirenti – coordinati dal Procuratore di Napoli Nord Francesco Greco e dal sostituto Giovanni Corona – c’è, come detto, l’ipotesi di disastro ambientale, così come prevista dalla legge 68/2015. Nell’ambito di questa fattispecie si sta verificando anche l’ipotesi di gestione illecita di rifiuti e di inquinamento della falda acquifera sottostante. Si tratta di reati che, se fatti propri dall’autorità giudiziaria all’esito del procedimento, prevedono pene detentive fino a 15 anni di reclusione.

“L’operazione – ha affermato il Sindaco Metropolitano, Luigi de Magistris – è il frutto dell’indagine della Polizia Metropolitana svolta in collaborazione con le Procure, con cui è stato recentemente anche sottoscritto un protocollo d’intesa per mettere in campo una forte azione di contrasto ai reati ambientali in quella che è tristemente definita la Terra dei Fuochi, che noi vogliamo invece torni ad essere una Terra in cui sia garantito il primario diritto alla salute a tutti i cittadini”.