Quei container per le emergenze dovevano essere già pronti all’uso. Ma l’appalto è stato assegnato dalla Consip solo il giorno del terremoto

La procedura si sarebbe dovuta concludere mesi fa. E invece l'appalto per la fornitura di container è stato sbloccato di fretta solo poche ore dopo il sisma

Difficile parlare di prevenzione in un Paese che spesso improvvisa pure nella gestione dell’emergenza. Perché risulta quantomeno singolare che proprio il 24 agosto, lo stesso giorno del sisma che ha buttato giù parte del centro Italia, la Consip (la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana) abbia aggiudicato un accordo quadro per noleggio, trasporto e installazione di container per l’emergenza. Stiamo parlando di un bando la cui ricezione delle offerte è scaduta l’11 dicembre dello scorso anno. L’assegnazione alla Frimat Spa e alla R.I. Spa è arrivata invece soltanto nel giorno del dramma. Meglio tardi che mai, almeno adesso la Protezione civile potrà usufruire dell’accordo per utilizzare i container. Il bando prevede la fornitura mediante noleggio per un importo massimo di 11,3 milioni di euro per un periodo di tempo di sei anni, periodo di validità dell’accordo quadro. Importo che se venisse esaurito prima dei 72 mesi potrebbe essere incrementato su richiesta del Dipartimento di Protezione Civile.

NON È UNA COINCIDENZA – Ma la data di sblocco dell’impasse burocratico è una semplice coincidenza? Certo che no. E la conferma è arrivata proprio dalla Consip stessa che, contattata da La Notizia, ha spiegato che la situazione di emergenza ha fatto sì che la procedura venisse chiusa il più velocemente possibile. Ma la domanda sorge spontanea. L’accordo non poteva essere definito prima visto che il termine ultimo per la presentazione delle offerte era scaduto già da otto mesi in modo tale da avere già i container pronti all’uso? Sempre dalla Consip, guidata dal renzianissimo amministratore delegato toscano Luigi Marroni, ci hanno spiegato che “le attività della commissione erano già chiuse da molto tempo”. Tempi tecnici dunque.

I MODULI D’EMERGENZA – I container che ora la Protezione Civile potrà noleggiare attraverso l’accordo Consip sono relativi ai servizi essenziali per allestire dei campi base e assicurare un’accoglienza confortevole agli sfollati. Ogni Campo Base è costituito da 10 container: quattro a uso igienico sanitario, due per le docce, due con il bagno per i disabili, uno per il magazzino e un altro a uso ufficio. Con un’emergenza che cresce di ora in or a non ci sarà bisogno soltanto dei campi base, ma anche di moduli abitativi. E per accelerare le operazioni di acquisto la Consip ha messo a disposizione della Protezione Civile una task force per la gestione delle forniture in caso di calamità naturale.

IL BUSINESS – I moduli per la gestione dell’emergenza non dovrebbero però mancare visto che lo scorso anno si era chiusa la procedura relativa a un maxiappalto (di cui La Notizia si occupò già il 25 aprile 2013) dall’importo massimo di 1,2 miliardi per la fornitura di 18 mila moduli d’accoglienza, 6 mila se si prendono in considerazione solo le zone ora colpite.