Terremoto in Vaticano. Papa Francesco bacchetta i cardinali come regalo di Natale: si sentono superiori a tutto e a tutti

Papa Francesco bacchetta i cardinali e la curia. E lo ha fatto proprio nel giorno degli auguri di natale, elencando una ad una le quindici malattie sempre in agguato per la curia vaticana, definita come un corpo malato. Nella sala Clementina, Bergoglio ha presentato il “catalogo” delle patologie che imperversano nei sacri palazzi. E poco dopo, incontrando i dipendenti vaticani nell’aula Paolo VI, ha chiesto perdono per quelle che ha indicato come “mancanze mie e dei miei collaboratori e anche per alcuni scandali che fanno tanto male”.

I MALI
Sono quindici le “malattie” che Bergoglio ha indicato ai prelati, dopo aver raccomandato che ne tengano conto quando andranno a confessarsi in vista del Natale. Si va da una forma di “Alzheimer spirituale”, alla “schizofrenia esistenziale” che porta a vivere una doppia esistenza. Dalla “faccia funerea” ai “circoli chiusi”. Ci sono riferimenti che sembrano richiamare fatti di cronaca. Come quando il Papa, parlando della sindrome “dell’accumulare”, cita i traslochi, a pochi giorni di distanza da quello compiuto dall’ex segretario di Stato Tarcisio Bertone, che ha preso possesso del contestato superattico di Palazzo San Carlo: “Ricordo il trasloco di un giovane gesuita – ha raccontato Bergoglio con un aneddoto – che mentre caricava su di un camion i suoi tanti averi: bagagli, libri e tanti oggetti, si sentì dire, con un saggio sorriso, da un vecchio gesuita che lo stava ad osservare: questa sarebbe la cavalleria leggera della Chiesa?”. Ma oltre al possesso c’è il potere: è la malattia “del profitto mondano”, che colpisce i curiali “esibizionisti”, quelli “capaci di calunniare, diffamare e discreditare gli altri persino sui giornali, naturalmente per esibirsi e mostrarsi più capaci”. Bergoglio ha usato un altro aneddoto su un sacerdote che “raccontava e inventava fatti privati” e lo definisce “poverino”. Poi ha inserito nell’elenco delle patologie curiali anche la “malattia della rivalità e della vanagloria”, quella dei “nemici della croce di Cristo” che vivono un “falso misticismo e falso pietismo” e per i quali “apparenza e gloria delle vesti diventano obiettivo primario della vita”. Bergoglio ha parlato poi delle lobby, nelle quali “l’appartenenza al gruppetto diventa più forte di quella al corpo e in alcune situazioni di quella a Cristo stesso”. Una patologia che, ha aggiunto, “inizia sempre da buone intenzioni ma schiavizza i membri diventando un cancro e causando scandalo”.

ALZHEIMER DELLO SPIRITO
Secondo il pontefice ci sono poi in curia i malati di Alzheimer dello spirito, che dimenticano il loro rapporto con Dio e si muovono spinti “dalle loro passioni, dai loro capricci”. Ma anche coloro che soffrono di “impigrimento mentale e spirituale” e si sono trasformati in “macchine di pratiche e non uomini di Dio”: persone dal “cuore di pietra e duro collo”, che hanno perso “la sensibilità umana necessaria per farci piangere con coloro che piangono e gioire con coloro che gioiscono”.