Terremoto, scontro sull’assistenza post sisma. A Norcia i cittadini chiedono le tende: ne arrivano per 400 persone nonostante lo stop di Renzi

A Norcia i cittadini hanno protestato duramente con il sindaco. "Non ha voluto le tende su pressione degli albergatori"

Il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, era stato chiaro sin dall’inizio spiegando che le popolazioni colpite dal sisma non saranno assistite in loco, ma negli alberghi. Posizione ribadita anche dal premier, Matteo Renzi, che ha spiegato che non ci saranno tendopoli in montagna. “Le cose da fare sono difficili, ma chiare. Primo, mettere in sicurezza”, ha fatto sapere il premier nella sua enews. “Non possiamo avere le tende per qualche mese in montagna sotto la neve. Gli alberghi ci sono, per tutti. Ma molti dei nostri connazionali non vogliono lasciare quelle terre nemmeno per qualche settimana. Dunque dovremo gestire al meglio questa prima fase, l’emergenza”. Ma alla fine i cittadini di Norcia hanno ottenuto la loro vittoria: arriveranno delle “tende collettive” per ospitare circa 400 persone.

Gli sfollati avevano infatti protestato: a Norcia avevano protestato duramente con il sindaco sin da questa mattina. “Non ha voluto le tende su pressione degli albergatori. Il turismo è importante, le nostre vite e il nostro lavoro di più”, questa la critica al primo cittadino della città distrutta dal sisma che nella giornata di ieri aveva provato a convincere i propri concittadini a lasciare la cittadina per trasferirsi negli alberghi. Sono gli allevatori che, più di tutti, non vogliono e forse non possono lasciare i piccoli paesini dove hanno tutto quel poco che gli rimane. Secondo tanti dei cittadini che non vogliono lasciare Norcia esistono già delle aree attrezzate per installare eventuali container, ma ci sarebbe un chiaro intento di avvantaggiare soltanto gli albergatori. Certo è che con l’inverno alle porte e temperature che nella notte già si aggirano intorno allo zero non c’è molto da attendere per prendere delle decisioni. Chiaro, però, che anche per installare moduli abitativi provvisori in loco sarebbero necessari dei mesi. Quindi non prima della primavera. Il vicesindaco Altavilla si difende: “Siamo pronti a far ripartire il progetto container, entro dicembre vorremmo portare chi lo richiede nei moduli. Ritardi? Sui container è stato il commissario Vasco Errani a indicarci marzo 2017 come data di consegna, le strutture abitative le può fornire soltanto lui. Noi, in città, dobbiamo controllare ancora seicento abitazioni toccate dal sisma di Amatrice e ora si riparte da capo: abbiamo zappato sull’acqua”. Nella conferenza stampa seguita al Consiglio dei ministri di oggi è arrivato, poi, l’annuncio di Renzi: “Container entro Natale”.