Terremoto sulla ricostruzione del Centro Italia. Cantieri affidati a società senza certificato antimafia. Interviene l’Anac: Sui luoghi di lavoro solo persone a nero

Il pericolo era stato sollevato già mesi fa dal consigliere regionale M5S, Andrea Liberati. E ora arriva la conferma anche dal presidente dell’Anac, Raffaele Cantone: presenza di “soggetti non autorizzati” nei cantieri, sove peraltro non è risultato reperibile “alcun dipendente” delle due ditte affidatarie dei lavori, Cns e Kyneo Energy e Facility. Le quali, per chiudere il cerchio, non hanno superato i controlli antimafia, per cui manca la verifica della “assoluta estraneità da legami criminosi“. Questo è il quadro che si sono trovati davanti lo scorso agosto i controllori dell’Anac, supportati dal nucleo anticorruzione della guardia di finanza, nei cantieri di Ancarano e Campi di Norcia per la realizzazione delle Soluzioni abitative d’emergenza (Sae), le cosiddette casette per i terremotati del Centro Italia.

Ecco perché, su mandato del presidente Cantone, il nucleo speciale anticorruzione della guardia di finanza ha eseguito accertamenti per verificare forniture, trasporti e montaggio della Sae. “La documentazione – si legge in una delibera dell’Autorità – conferma, pur comprendendo le difficoltà organizzative derivanti dall’urgenza, una evidente carenza nell’attività di controllo nei cantieri”. Nei cantieri oggetto delle ispezioni erano presenti imprese che non risultavano tra quelle che avevano presentato la “notifica preliminare” di subappalto. Ora l’Anac ha trasmesso la propria delibera alla Procura di Perugia, alla Dda umbra e a quella di Napoli “per eventuali aspetti di rilevanza penale”.