Terrorismo, anche l’Italia si scopre vulnerabile.Alfano lancia l’allarme: pure 4 italiani tra i combattenti stranieri. La Lega attacca: Governo collaborazionista

Dopo la strage di Parigi alle sede del giornale satirico Charlie Hebdo che è costato la vita a 12 persone, anche l’Italia si scopre esposta e vulnerabile. “Non abbiamo segnali che indichino specifiche forme di rischio, ma siamo tuttavia esposti all’insidia terroristica, innanzitutto perché ospitiamo la massima autorità del cattolicesimo, a volte additata nei farneticanti messaggi di Al Bagdadi tra i possibili bersagli, poi per la tradizionale vocazione atlantista del nostro Paese e l’amicizia con gli Stati Uniti”. A lanciare l’allarme è stato il ministro dell’Interno Angelino Alfano, il quale ha ribadito il numero dei “foreign figheter” residenti in Italia,53, ma ha anche aggiunto che quattro di questi sono italiani. Uno è Giuliano Delnevo, giovane genovese di 25 anni, morto lo scorso anno in Siria, un altro giovane, invece, si trova attualmente in un altro Paese. La quasi totalità dei combattenti che hanno avuto a che fare con l’Italia “è ancora attiva nei territori di guerra, mentre la restante parte, minoritaria, è morta in combattimento o è detenuta in altri Stati”, ha spiegato Alfano davanti ad una camera dei deputati semivuota. Erano infatti presenti solo un centinaio di persone.

LE POLEMICHE
Il solo gruppo presente in forze a Montecitorio è quello della Lega Nord che ha duramente attaccato l’esecutivo. “Questo governo è collaborazionista dei terroristi: quello che fate va in questa direzione, azzerando il fondo espulsioni”, ha accusato il leghista Paolo Grimoldi, replicando al ministro. “Alfano dice che bisogna ritirare i passaporti? Ma se i terroristi andate a prenderli con le navi da guerra sul bagnasciuga dei Paesi musulmani che manco hanno addosso i documenti? Gli date le schede telefoniche e le case per fare le basi.”. Grimoldi ha detto poi che “l’Islam moderato non esiste in nessun Paese musulmano. Sentiamo solo che gli adulteri devono essere lapidati”.

LINEA DURA
Anche Angelo Tofalo, esponente del Movimento 5 Stelle, non ha adotta una linea delicata: “Finché lei siederà su quella poltrona noi e milioni di italiani non dormiranno sonni tranquilli”, aggiungendo: “Dispiace che Alfano venga qui a riferire belle parole. Il decreto annunciato dal ministro andava fatto qualche anno fa, è già vecchio e potete capire le mie riserve verso un uomo che non è stato in grado di garantire la sicurezza in uno stadio e che oggi si propone come coordinatore di un piano di sicurezza nazionale”. Infine il responsabile del Viminale ha dichiarato che è stato disposto “l’immediato rafforzamento dei dispositivi di vigilanza e il monitoraggio obiettivo sensibili proseguirà con grandissimo impegno. Attenzione è posta non solo a siti istituzionali e luoghi culto, ma anche sedi di giornali e tv e personalità pubbliche che, in ragione della loro attività politica, potrebbero essere oggetto di attenzioni terroristiche”.