Testata mafiosa. Spada e il suo guardaspalle condannati a sei anni per l’aggressione al giornalista Piervincenzi

La testata di Roberto Spada al giornalista di Nemo Daniele Piervincenzi rischia di costargli otto anni e nove mesi di reclusione

Roberto Spada è stato condannato a 6 anni di reclusione per l’aggressione al giornalista di Nemo Daniele Piervincenzi ed al cameramen che era con lui. In seguito al fatto avvenuto il 7 novembre scorso Spada è stato arrestato. I giudici hanno riconosciuto l’aggravante mafiosa, così come contestato dalla Procura. Stessa condanna anche per Ruben Alvez Del Puerto, guardaspalle di Spada. 

Spada, arrestato due giorni dopo l’aggressione, è detenuto nella sezione di massima sicurezza del carcere di Tolmezzo (Udine), mentre Ruben Alvez Del Puerto, 28 anni, è rinchiuso nel carcere a Nuoro. Le accuse erano quelle di lesioni personali e violenza privata aggravate dal metodo mafioso.

La testata di Spada ha provocato la rottura del naso a Piervincenzi che era andato davanti alla palestra gestita dagli Spada per chiedere chiarimenti circa l’eventuale sostegno a Casapound nelle elezioni per il Municipio X di Roma. Il pubblico ministero Giovanni Musarò ha sottolineato che “la testata assestata da Roberto Spada al videomaker Daniele Piervincenzi e le percosse al cameraman Edoardo Anselmi costituiscono un’aggressione plateale e ostentata, lucidamente pianificata per fare una prova della sua forza sul territorio di Ostia”. Spada, insomma, “ha voluto dare un lezione e ai giornalisti e ribadire il suo predominio sul territorio. Da qui la decisione di colpire i due a favore della telecamera”.

Nel processo si è costituita parte civile la Federazione Nazionale della Stampa Italiana e altrettanto hanno fatto il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e Libera. Non si è costituita parte civile la Rai, per cui Piervincenzi lavora come consulente esterno.